sabato 21 gennaio 2012

Delle complicazioni dell'amore

Quando ho appuntato questo titolo stavo pensando al fatto che una persona che ti fa stare molto bene può anche farti stare male con la stessa intensità. Questa è una possibilità, una sfumatura tra le tante sfumature possibili, un punto di vista, nel senso che l'esperienza che lo genera produce un pensiero ed esso va a sommarsi ai tanti pensieri che compongono il concetto della sfera della relazione tra due persone. Qualcuno potrebbe non pensarla in questo modo, ecco perché si tratta di un punto di vista. Nella mia personale esperienza ho provato forti sentimenti che mi hanno esposta a ferite ben più profonde e gravi di quanto sarebbe potuto accadere se avessi amato con meno intensità. Se dovessi definire meglio questa intensità per farla comprendere direi che, se il flusso dell'amore che si prova per qualcuno fosse come quello dell'acqua che esce da un rubinetto, quando ho iniziato a provare tale sentimento, la pressione del flusso che usciva dal mio cuore era alla massima potenza e quasi senza controllo come se il rubinetto, poco usato fino a quel momento, si fosse inceppato. Così tutto quello che usciva dal mio cuore era talmente potente da rendermi più vulnerabile di quello che potevo immaginare. Essere vulnerabili fa parte del gioco in amore e come giudichiamo questo tassello dipende da ciò che pensiamo a proposito di noi stessi, di ciò che vogliamo, di come ci poniamo nei confronti di un sentimento che spesso è capace di sconvolgere la vita. Se accetti di amare con tutto te stesso accetti anche ciò che questo significa a tanti livelli della vita e dell'essere. E credo anche che se scegli, inconsciamente o meno, di amare con tutto te stesso trovi poi, oltre la prima apparenza, una porticina nascosta che ti permette di vedere che in questo modo di essere c'è una maggior cura nei propri confronti rispetto a quanto si possa credere. La chiave di lettura sta nel "tutto te stesso" poiché così facendo si è sinceri, posto ovviamente che quando si mette tutto ciò che siamo in qualcosa questo qualcosa sia il meglio di noi. E qui si manifesta anche il rovescio della medaglia, la vulnerabilità che deriva dal mostrarci con sincerità e interamente per ciò che siamo. Come per tutte le cose però si può studiare ciò che insegna questo tipo di vulnerabilità per viverla con rispetto. L'intimità tra due persone implica un tipo di conoscenza reciproca che metta a nudo anche il corpo più sottile fatto di tutti i nostri sentimenti. Mettersi a nudo rende vulnerabili e forti al tempo stesso. Rende vulnerabili perché ogni aspetto più sottile che ci riguarda ha bisogno di essere trattato con cura, con dolcezza e la fiducia reciproca svolge un ruolo determinante in ciò. Rende forti perché potersi liberare, tramite la forza del flusso dell'amore, di qualsiasi orpello mentale che serve nella vita quotidiana per poter vivere in mezzo agli altri, galvanizza. Quando ci mettiamo a nudo l'anima ci spogliamo anche dell'eventuale maschera abitudinaria. Accanto alla persona amata assottigliamo gli strati che usiamo per proteggerci dal resto del mondo che non ci comprende davvero, ecco perché tutto si complica se in quel momento accade qualcosa che fa stare male chi amiamo. E chi amiamo, sia che taccia o che parli, esprimendo il suo dolore, ci ferirà più in profondità. Ovviamente se non accettassimo l'eventualità forse non metteremmo davvero noi stessi nel flusso del cuore verso qualcuno. E la cosa realmente importante, secondo me, è amare con sincerità, accettando la vulnerabilità che ne deriva, che non è uno svantaggio bensì una sensibilità maggiore, anche se si possono incontrare ostacoli che feriscono lungo il cammino. Quello che accade, poi, dopo tali ferite profonde, dipende dalla quantità del  flusso d'amore rimasto. E se davvero teniamo al dialogo con l'altro, anche se in mezzo vi sono delle ferite, dovremmo provare a lenirle, attingendo l'unguento necessario dal sentimento che ancora esiste, se questo fosse il caso, perché non si formi una ferita ancora più grande tra chi ha amato con tutto il suo cuore.

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