E se un giorno la vostra carezza viene avvertita e restituita con altrettanta dolcezza saprete che siete amati anche voi. E se ciò accade non date mai nulla per scontato, da quel momento in poi, perché ogni carezza è balsamo prezioso per far stare bene il corpo e il cuore.
conoscenza come concretezza e percorso, per nutrire la mente e favorire libero pensiero per la ricerca della consapevolezza, più semplicemente, rendersi conto di ciò che ci circonda ed usarlo come specchio per conoscere meglio se stessi
lunedì 6 giugno 2011
Una carezza da lontano
Ogni volta che ritorna in mente un momento speciale, che fa capo alla presenza di qualcuno che amiamo, verrebbe voglia di avere lì accanto quella persona per potergli fare una carezza leggerissima sulla guancia, dicendo grazie. Uno zampillo dalla sorgente del cuore che sale su e si incanala nella mano. Mille volte più forte è questo pensiero, questo desiderio, se la persona in questione non è lì in carne e ossa. La lontananza fisica fa dolere l'anima come quella immateriale di chi si è allontanato per un qualche motivo. La vita fa condurre i passi talvolta in direzioni diverse oppure qualche volta accade che le persone camminino vicine, ma su strade parallele. Le strade vicine, ma parallele, hanno la caratteristica di permettere a chi le percorre di vedersi in virtù di questa vicinanza, eppure il fatto che le strade siano due, e separate, inganna l'occhio e fa credere che non ci si possa toccare. La matematica insegna che le parallele non si incontrano mai e che se lo fanno è solo all'infinito grazie all'illusione ottica del punto di osservazione. Questo dice la matematica, ma non è facile insegnare questa scienza al cuore che ama. Il cuore è portato a credere nelle cose impossibili, anche che due strade vicine parallele non abbiano impedimenti a congiungersi. Il cuore sa credere tanto in tutte le cose da riuscire a trovare una soluzione alternativa, che manda in frantumi le regole conosciute, sovvertendole se necessario. Ecco che, allora, due strade parallele destinate matematicamente a non incontrarsi mai, si possono incontrare se chi le percorre porge la mano all'altro che cammina vicino. Il ponte si crea fra i due che procedono parallelamente, tramite le loro mani che congiungono in realtà i loro cuori. A questo punto tutto diventa possibile perché si è riusciti ad andare oltre l'apparenza, oltre l'illusione ottica di un qualcosa che si è portati a credere impossibile da smentire. Forse matematicamente le parallele continueranno a non incontrarsi mai, ma la regola non si estende sempre anche a chi le percorre solo perché le sta percorrendo. Ci sono momenti e frangenti capaci di mostrare che questa regola non vale se l'amore ci mette del suo con il risultato che ogni cosa si modifica. Diventa possibile l'impossibile. Utopia crederci? Valutate voi, ma non dimenticate che il desiderio struggente di avere vicino la persona che amiamo ci fa credere possibile fargli arrivare, sulle ali del pensiero, la nostra carezza anche da lontano. Grazie per tutte quelle volte anche involontarie nelle quali ho imparato punti di vista differenti e per le volte che ho scoperto cose che prima non conoscevo.
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