domenica 11 agosto 2013

La sedimentazione dei sentimenti per effetto del trascorrere del tempo

L'immagine di riferimento è un bacino d'acqua più o meno trasparente che, dopo un evento sconvolgente, cambia colore, perdendo in trasparenza. Dopo l'evento, in sospensione nell'acqua, c'è tutto il pulviscolo del fondo, terra o sabbia che sia. I sentimenti legati ai pensieri che viviamo e produciamo ogni giorno sono il nostro pulviscolo di fondo e quando accadono eventi sconvolgenti non siamo molto diversi da un bacino d'acqua che ha perso temporaneamente la sua trasparenza. E qui entra in gioco il tempo. Il trascorrere dei giorni è il passaggio del tempo ossia una corrente capace di permettere che il fondo ritrovi la sua tranquillità, ma solo se lo si lascia agire. Il tempo non può nulla se non collaboriamo con lui. Se nel trascorrere dei giorni contrastiamo il paziente agire del tempo alimentando l'agitazione del fondo rimuginando costantemente il tempo trascorrerà impotente. Impotente per noi, non in assoluto. Il tempo è una forza che agisce solo se la si lascia agire. Il rimuginare agita il fondo e la pace non si trova. La pace esiste in armonia con la propria trasparenza, la propria chiarezza di visione. Tuttavia, rimuginare talvolta serve per ricercare la comprensione che ci manca, un po' come buttare all'aria il contenuto di una stanza stipatissima di mille cose dimenticate per cercare quella giusta per il momento giusto, quella che serve. Dopo, però, si deve cercare di riordinare il tutto per poter entrare ancora dentro la stanza. L'equilibrio tra lo spazio vuoto e il pieno degli oggetti mostra il seme della chiarezza. Se i sentimenti sono il nostro pulviscolo ribelle la loro nuova sedimentazione per effetto del trascorrere del tempo è la condizione necessaria alla riconquista della trasparenza affinché si possa mostrare di nuovo al mondo il nostro reale colore. Ma la nuova sedimentazione, così come insegna la natura col suo bacino d'acqua sconvolto dal temporale, quando tutto tornerà trasparente, non vedrà sul fondo la stessa posizione dei frammenti di terra. Forse, parte della non accettazione e del combattere contro la tranquilla sedimentazione, nasce dalla conoscenza inconscia che le cose non potranno essere come prima. Non si accetta mai facilmente il cambiamento, profondo o superficiale che sia... E mentre si rimugina e non si accetta ci si dimentica della nostra trasparenza, del nostro colore. Il tempo se ne sta a guardare mentre noi agitiamo le acque interiori e aspetta sempre disponibile per chiunque, finché comprenderemo la sua presenza e vedremo la sua mano tesa in gesto di aiuto. Un'ultima cosa che credo importante: lasciare che sentimenti o anche  pensieri ribelli o dolorosi o inaccettabili si sedimentino non significa abbandonare la lotta, qualora ve ne sia da combattere per comprendere, significa divenire maggiormente presenti in se stessi per gestire la sedimentazione con consapevolezza, senza lasciarsi andare privi di controllo smettendo di guardare. E' accompagnare la sedimentazione il percorso di saggezza, perché ogni frammento che si presenterà dovrà essere guardato e con dolcezza affidato al tempo con atto di fiducia, affinché si collochi in un posto dentro di noi che non sia una soffitta polverosa o un'umida cantina dove parcheggiare le cose da dimenticare per stizza o per ripicca o con violenza. Rimanere svegli durante la sedimentazione è la sfida. RBBetween