mercoledì 14 dicembre 2011

Di necessità si fa virtù

Crescendo, ho sentito spesso questo modo di dire. Lo collego al ricordo della nonna, nei momenti in cui ci si doveva adattare, cercando di non prendersela troppo per il fatto di non avere ciò che si desiderava avere. Oggi è rispuntato fuori, mentre camminavo per andare a fare la spesa, con in mente la preoccupazione di non avere abbastanza denaro per prendere tutto senza pensieri, come qualche anno fa, prima del cambio dalla lira all'euro. Non mi è dispiaciuto ricordarmi di questo motto anche se mi rammenta la realtà. Quando ero bambina mi piaceva pensare alla gamma di possibilità dell'adattamento, una sorta di scacco a quella realtà che crediamo fissa sempre in un unico punto. Allora vedevo la sfida e il divertimento che comporta misurarsi con l'andare alla ricerca di una soluzione. Associo ancora oggi l'essenza di questo pensiero al significato che esprime la frase. In fin dei conti, provare a vedere le cose in una luce differente, per conviverci meglio, è scegliere una soluzione alternativa alla disperazione che verrebbe quando, fissandosi a vedere le cose sempre in uno stesso modo, se ne ottiene solamente un gran sbattere di testa nella parte più dura del muro. Se la necessità rappresenta tutto quello di cui abbiamo reale bisogno per vivere dignitosamente, spesso manifestandosi come assenza di un qualcosa che serve o come qualcosa che scarseggia, farne virtù significa, secondo me, adattarsi in modo tale da non sentirne più né la mancanza né lo scarseggiare. Non solo, è anche dare valore al poco che abbiamo ancora a disposizione. L'essenza profonda, così come mi è stata sempre comunicata, è il senso dell'adattamento accompagnato da un sorriso non di rassegnazione ma da quello di chi, consapevolmente, sa che siamo abbastanza flessibili da riscrivere la realtà quotidiana per starci dentro ancora nonostante tutto.  La virtù è un concetto che viene compreso come un aspetto positivo di qualcuno o di qualcosa. Così, fare di necessità virtù, è un pensiero utile e prezioso da portare sempre con sé perché non si sa mai, potrebbe servire, qualche volta, come la forza di un bastone che ci sorregge mentre tentiamo di rimetterci in piedi dopo una caduta.

Virtu

Vocabolario on line
virtù (ant. virtude o virtute, e anche vertù, vertude o vertute) s. f. [lat. virtus-ūtis «forza, coraggio», der. di vir «uomo»; il sign. moderno è dovuto principalmente al lat. cristiano]. – 1. a. Disposizione naturale a fuggire il male e fare il bene, perseguito questo come fine a sé stesso, fuori da ogni considerazione di premio o castigo; nella teologia cattolica, abito operativo per cui si vive rettamente: educare alla v.; amare, praticare, esercitare la v.; seguire la via della v. (opposta alla via del vizio); essere modello, esempio di v., un fiore di v
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