giovedì 14 maggio 2015

Saper dosare

In ogni ricetta di cucina le dosi da rispettare sono importanti mentre nella vita non sono previste ricette precise per imparare a dosare se stessi, o meglio, per imparare a dosare quello che vogliamo dare. Sottolineo il "vogliamo dare" perché è diverso da ciò che diamo spontaneamente.
Quando percorriamo un sentiero nuovo, quando viviamo un nuovo approccio a qualcosa e non ci siamo abituati può capitare di sentirsi a disagio, così tendiamo talvolta a perdere la naturale capacità di dosare ciò che diamo, un po' come se perdessimo il ritmo del passo. Ecco dunque che entra in gioco un fattore importante per poter riprendere il passo e imparare a dosare: ciò che abbiamo nel cuore. Se non amiamo non mettiamo attenzione né anima in ciò che diamo. Dosare è ricordare costantemente che, anche se sbagliare è concesso, l'impegno dipende da quanto veramente e profondamente siamo consapevoli di dovere cura e attenzione.
Avete presente quando sperate con tutto il cuore di avere una seconda occasione e questa, un giorno, vi viene concessa? Tutto il mondo di sentimenti e memorie di errori commessi viene rilasciato, si allenta la tensione facendo vacillare il passo poiché non si vuole sbagliare di nuovo. In fondo, saper dosare, non è altro che mettere attenzione in ciò che si fa con intelligenza, buon senso e tanto cuore, come dicevo.  E tuttavia, non essendo la vita una ricetta di cucina, non basta individuare le dosi per poi riproporle ogni volta nella stessa situazione, bisogna imparare a comprendere che le dosi vanno adattate al presente, il continuo presente in cui dobbiamo risiedere per avere vera cura e attenzione. Se oggi le dosi sono andate bene non significa che sia lo stesso domani, quindi è importante adattarsi a comprendere e a tenere sempre sotto controllo quel subdolo sentire dell'ego che vorrebbe approfittarne per ripetere l'errore di un tempo. Però se amiamo davvero saremo in grado di imparare a dosare ciò che diciamo o ciò che facciamo perché questa volta riusciamo a vedere e ad ascoltare, è il cuore che ce lo suggerisce. La strada non è facile poiché se ci distraiamo possiamo facilmente scivolare nel passato e la distrazione è ascoltare se stessi più dell'altro, specialmente se parliamo di un rapporto tra due persone.
Saper dosare è imparare a non esagerare e, contemporaneamente, a dare di più se si percepisce che in quel momento quello è il da farsi. Sembra ovvio ma non lo è, specialmente se fino a quel momento abbiamo detto o fatto qualcosa senza osservarci, ma solo seguendo l'istinto. Va da sé che seguire l'istinto, o seguire se stessi, ci rende spontanei poiché siamo sinceri e questo non è da discutere, quello che dobbiamo imparare è imparare a mettere sotto pelle questa capacità di dosare  includendo l'ascolto e il rispetto altrui. Non nasciamo con tutta la conoscenza che ci servirà nel corso della vita, anzi, la vita serve per accumularne così all'inizio, ad ogni nuovo inizio, saremo incerti e barcollanti finché non ci prenderemo la mano e tutto diverrà spontaneo e parte di noi.
Una seconda occasione è un nuovo inizio, anche più importante del primo perché include in sé la memoria del vissuto passato quindi, in questo caso, imparare a dosare ciò che diamo agli altri è come imparare di nuovo a camminare quando i muscoli sono stati fermi troppo a lungo. Il movimento non è subito fluido, ci vuole tempo, serve pazienza e tanto, tantissimo infinito amore. Per tutto.
RBBetween

venerdì 1 maggio 2015

Cambiare o non cambiare se stessi?

La risposta è sia un sì che un no, a seconda di come vediamo il nostro cambiare. E non importa se si pensa di voler cambiare qualcosa o tutto, il nocciolo della questione è nel punto in cui si origina la spinta a farlo. Da dove nasce l'esigenza o da dove nasce il desiderio.
E mentre mi addentro nel pensiero che vorrei esporre sento l'intrico di rami che ostacolano il passo. Molte sono le distinzioni da fare, le sentite anche voi?

Sì, cambiare.
Cambiare qualcosa di noi, modificarla, significa accogliere l'evoluzione personale. Il livello nel quale si opera dipende dal punto di maturazione e consapevolezza in cui siamo ed è diverso per ciascuno. La vita ci offre delle occasioni per rivedere noi stessi e per vederci di nuovo, con occhi differenti, e in tali occasioni può nascere il desiderio di cambiare. Talvolta si può cambiare anche senza accorgersi di farlo perché è il naturale proseguimento della vita. Si va avanti e un giorno si scopre di essere cambiati in qualche modo. L'augurio è che il cambiamento sia sempre in positivo.
Ci sono poi gli errori commessi, punti strategici per l'inizio di un cambiamento. Rendersi conto che nello sbaglio ci sono ferite da curare e nuove visioni, anche di piccole cose quotidiane, innesca il cambiamento se il cuore è aperto e senza paura, ma c'è sempre del lavoro da fare poiché nulla viene da sé. Sostanzialmente la risposta dunque è sempre sì nel caso dell'evoluzione, per adeguarsi al movimento della vita stessa che insegna e cura nonostante il dolore che vediamo e che proviamo nell'affrontarla.

No, non cambiare.
Non si dovrebbe mai cambiare per paura, né poco né tanto. Non vi dovrebbero essere bugie né alibi a giustificare cambiamenti dentro e fuori a meno che non siano dettati dal lento incedere dell'evoluzione personale, e questo perché cambiamenti che avvengono su basi non solide sono destinati a far danno. Se non diamo fondamenta stabili alla costruzione di noi stessi, così come invece facciamo quando vengono costruiti palazzi e strade, un giorno ciò che abbiamo costruito cadrà facendoci del male o facendone ad altri. Il vero cambiamento, quello che porta evoluzione, nasce dal profondo così la sua radice può nutrire gli altri rami che verranno. E il vero cambiamento ha in sé un cuore di sincerità senza incertezze.

L'amore che permette il cambiamento.
Ecco, l'amore, quello che proviamo e quello che sentiamo avvolgerci ha un immenso potere. L'amore arriva nel profondo e parte dal profondo, opera a tutti i livelli e sa creare fondamenta stabili. L'amore cura ogni ferita vecchia e nuova, rivoluziona, scombina e mette a posto. Cambia tutto.
Se lo sentite, se vi sfiora, se vi invita, lasciatelo fare, lasciate che entri e irrori i tessuti e i pensieri e fidatevi di lui. Riconoscetelo per la sua luce in voi e negli altri, la testa si farà da parte e scoprirete come è fatto il battito del cuore del mondo, della vita, della rete degli esseri viventi.
RBBetween