martedì 21 febbraio 2012

Pensando ad una donna dalla voce bellissima... Whitney Houston

Prima di essere una cantante era una donna come tante altre, solo con un dono speciale. Ho ascoltato recentemente dei dibattiti dove gli intervenuti si interrogavano sul motivo per cui delle star così splendenti  se ne vanno prima di quel tempo che la vita concederebbe loro se non facessero abuso di sostanze intossicanti. Accade e quando accade si riesce a polemizzare giudicando sulla base di quello che si vede, di informazioni che arrivano da lontano, che per questo possono anche non essere perfettamente corrispondenti alla realtà. Noi non eravamo lì con loro, con le star che stavano vivendo incubi o sofferenze o pensieri malsani dovuti o meno a droghe o antidepressivi o altro. Noi non sappiamo nulla della loro vita privata finché non accade quello che accade. Corre voce, si dice, sembra che, ma la realtà se ne va insieme alla persona che veniva denominata star. Dolore, errori, pensieri che non si riescono a placare né a fermare, cuori infranti, vite strizzate da altri che pensano solo al guadagno da ricavare, sfruttamento di se stessi per non dire di no quando si è stanchi davvero, vite tirate come elastici che si crede mai si possano spezzare, tutte cose che portano a camminare su di un sentiero pericoloso specialmente se una qualche debolezza non permette di affrontarlo con la sobrietà che serve. Dipendenza da qualsiasi cosa materiale o su di un livello vibratorio diverso, può accadere e accade, come il risultato certo della fine di una vita. E se si potesse chiedere a coloro che sono appena volati oltre, forse, nella maggior parte dei casi di queste star, ci sentiremmo dire che non avevano pensato che potesse accadere, perché la loro mente e il loro cuore vagavano altrove, magari persi nel punto centrale del malessere che stavano provando, senza sapere quale nome dargli. E in questo punto di loro stessi erano solo uomini e donne straordinari ma inconsapevoli. Quello che queste persone lasciano con il loro lavoro, a noi anonimi, sono ancora cose che possiamo amare e che questo sia la loro eredità indimenticabile è cosa bella da pensare, piuttosto del farci sopra una sterile polemica solo per intrattenere alla tv un pubblico stanco di sentire parole senza sentimento alcuno.

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