domenica 5 febbraio 2012

Una casa calda

Anche se in questi giorni l'Italia è nella morsa del gelo siberiano, la mia idea di casa calda va oltre la presenza di un impianto di riscaldamento efficiente. Si dice che le persone che nascono entro la sfera di influenza del segno zodiacale del Toro amino le comodità e che le donne, in special modo, amino il focolare domestico. Probabile che ci sia qualche sfumatura vera in tutto ciò, mi ci riconosco abbastanza, anche se non completamente, in questa descrizione... Ciò che amo di più in una casa è la cucina, non l'angolo cottura, ma la cucina come stanza, dove ci sia posto per ogni cosa e spazio a sufficienza. A pari merito con la cucina amo il caminetto. Ecco il focolare :-)
Una casa però è soltanto pareti fredde, muratura di vario genere, impianti e anonimato se chi ci vive non la fa vibrare con un calore che viene da dentro l'anima. Si può abitare da soli o in compagnia ma se non impregniamo le pareti con la nostra essenza, con la nostra vitalità, il nostro amore per ciò che abbiamo scelto pezzo per pezzo, la casa che abitiamo sarà solo una costruzione che ci protegge dalle intemperie. Ma la cosa realmente importante credo sia un'altra. Quando non mi sentivo a mio agio nella casa dove da sempre abito, quando ero ragazzina, perché la vedevo stretta e non la sentivo mia perché era la casa dei miei genitori, volevo andare via, volevo cambiare tutto per plasmarlo in modo da riconoscere fuori parte di ciò che avevo dentro di me. Ovviamente ero troppo piccola per andarmene di casa quindi, l'unica cosa da fare, era comprendere come rimanere lì senza soffrire per un qualcosa che non si modificava secondo il mio desiderio. Volli provare a vedere le cose in modo diverso. Mentre riflettevo, capii che una casa non è solo quattro mura da arredare là fuori ma la vera casa è dove siamo, dentro di noi. La propria vera casa è un luogo interiore che non smetterà mi di venire ovunque decidiamo di andare, ci seguirà in ogni spostamento, da una casa in muratura all'altra, e si espanderà in essa per colorarla con la sua nota caratteristica, ossia ciò che amiamo e siamo. Questo pensiero lo porto sempre con me anche se qualche volta me lo dimentico e smanio per una casa in pietra in mezzo al verde piena di caminetti e con una bellissima cucina. In questi giorni me lo sono ricordato, vuoi per il gran freddo che c'è fuori, vuoi per il fatto che la compagnia di un affetto ti fa riaffiorare cose che spesso si danno per scontate. C'è poi ancora una cosa che ritengo importante e che contribuisce al calore di una casa, l'armonia tra coloro che ne condividono lo spazio. Non è realistico pensare che vi sia sempre allegria, amore e benessere, ma è altresì vero che ci si può impegnare per ridurre malumori e rabbie varie se si tiene al calore che deriva dall'armonia. Anche se si rientra in casa arrabbiati o delusi o stanchi o con un diavolo per capello, ciò che abbiamo dentro e che si lega a doppio nodo al cuore tramite il filo dell'amore, per rimanere saldo nella mente come proposito positivo per andare avanti nella vita quotidiana, deve volere che la giornata si concluda con dolcezza cercando la pace, non alimentando la guerra. E' un impegno grande come lo è tenere pulito ogni pavimento o finestra o tappeto della casa dove si vive. E' un calore più sottile quello che deriva da questo proposito del cuore ma alla lunga scalda le pareti più spesse e più fredde, anche quelle di un vecchio castello abbandonato. Il calore che scalda davvero una casa ce lo portiamo dentro sempre, anche se non ci crediamo. E quando siamo in due, a condividere un tetto sulla testa, il calore è fatto della volontà di ricercare la chiave della comunicazione meno superficiale perché si ama la pace più di qualsiasi guerra dell'orgoglio.

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