giovedì 26 aprile 2012

Ogni volta che ti ho cercato...

Quando non si butta mai via quello che si è accumulato non c'è da sorprendersi se un giorno capita di imbattersi in qualche memoria passata. La memoria in questione non è solo quella che porto con me ogni giorno ma è quella del mio vecchio cellulare. Scorrendo tra i vari tasti ce n'è uno legato all'archivio. E' lì che ho fatto andare tutti i messaggi che ti ho mandato. Un luogo nascosto alla vista, un custode fidato, per evitare di buttare via così in un click le cose che sentivo e che ho sintetizzato in meno parole possibili per farne dei messaggi. Ho riletto più volte le cose scritte e ho visto di me cose che non avevo visto prima. Cose da salvare e cose da gettare, come accade ogni volta che ci si occupa di rivedere quello che si è accumulato lì da qualche parte. Quando si vive ciò che si sta provando non si ha quasi mai il potere di astrarsi abbastanza da potersi rendere conto di quali siano i limiti, così si cammina magari anche calpestando... Ho sempre avuto il passo pesante... Rivedendo tutti insieme quei messaggi ho visto con quale forza ti ho sempre cercato nel tempo e ho capito che questa forza era fatta di tante cose mescolate insieme in modo talmente stretto da non saperle distinguere. Mi stravolge un po' questo tuffo nell'anima e nel cuore che sento comprendendo le singole parti di questo groviglio. Ti ho cercato perché mi sembrava magnifico avere una seconda occasione per conoscerti e l'insistenza era la voce della paura di perderla di nuovo. Ti ho cercato perché a scatola chiusa ho sempre pensato bene di te e volevo sfamare la curiosità per avere eventuali conferme al mio intuito. Ti ho cercato perché, anche se non lo sapevo gestire, tenevo così tanto a te... e fidandomi di ciò che sentivo pensavo che sarebbe stato facile fare amicizia con te. Ti ho cercato per la paura costante di perdere il sottilissimo filo di dialogo che in qualche occasione c'è stato. Ti ho cercato per dirti quello che sentivo senza badare al fatto che in quel momento non avevi voglia di ascoltare un discorso del genere e non ho mai azzeccato nessun momento... Ti ho cercato talmente tanto da rendermi ridicola e fastidiosa per l'incessante bussare. Oltre al passo pesante ho anche la testa dura... Ti ho cercato sempre perché quello che c'è in te, c'è solo in te, così com'è. Semplicemente tu sei tu... e non si può cercare qualcuno altrove se non dove si sa che c'è. Ti ho cercato con tutto il mio cuore pensando troppo a te, questo è vero, ma se questo è un errore riparabile, prenderne atto insegna a crescere e a migliorare se stessi. Ciò che si prova dentro al cuore è qualcosa che il più delle volte ha bisogno di una vita intera per essere compreso pienamente e di esso si sa solo come ci fa sentire, non si sa mai perfettamente che nome dargli e come classificarlo materialmente. Si sa che sta lì, dentro, e nonostante tutto permane, e ci fa agire anche sbagliando. E' lo slancio con o senza rincorsa che fa fare il salto per tuffarsi nella pienezza di se stessi quando si riconosce di essere innamorati. Il mio slancio esagerato mi ha fatto mancare per un pezzo la piscina ma la forza che lo animava era un palpito profondo del mio cuore, emerso ogni volta che ti ho incontrato. Ti ho cercato evitando di guardare davvero alla realtà che tu non vedi lo stesso di me. Ti ho cercato sperando sempre che qualcosa cambiasse, non posso non ammetterlo, ed ogni volta ho dovuto cercare di piegare il capo per arrendermi all'evidenza combattendo tra il rispetto assoluto che si deve alla libertà di scelta altrui e tutto quello che c'è nel cuore. Ogni volta che ti ho cercato volevo coinvolgerti in qualche chiacchiera e volevo che tu facessi lo stesso con me, perché so che sai essere divertente e spiritoso oltre che sagace. Ti ho cercato perché mi intrigava conoscere cosa c'era sotto la superficie e, abituata com'ero a calibrare le risposte altrui su me stessa, non ho messo in conto la tua riservatezza e il fatto che non ti confidi con chi ti chiede di farlo. E solo il Cielo sa quanto avrei voluto stare lì ad ascoltarti se avessi avuto qualcosa da raccontare o da dire. Ti ho cercato perché ho creduto che pescare nel tuo silenzio facesse emergere quella parte di te che sa sorridere e sa affrontare con disinvoltura la vita, e chissà che adesso, lontano dai miei messaggi, tu non sia già capace di farlo nonostante tutto. Ed ogni volta che ti ho cercato, le volte che mi hai risposto, mi hanno sorpreso, il mio piccolo tuffo nel cuore pieno di gioia perché c'eri. Oggi ho un archivio pieno di ricordi e una memoria nuova dove vorrei poter registrare nuovi messaggi, anche tuoi, momenti divertenti, battute, semplici ciao per fare pace, o solo per imparare a non soffermarsi troppo nelle nicchie del rancore o dell'indifferenza assoluta. Tutti abbiamo da imparare a gestire ed a convivere con i propri sentimenti positivi, negativi o sconvolgenti che siano, ma se si smette di credere che sia possibile dialogare allora si perde qualcosa. Ed io non vorrei perdere te né questo qualcosa che rende gli esseri umani tali.

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