martedì 20 settembre 2011

Azzurro di smalto

Oggi è una giornata con il cielo intensamente azzurro anche se qua e là ci sono delle nuvole. C'è vento e fa fresco, fra tre giorni sarà l'equinozio d'autunno. Ho intitolato questo post "Azzurro di smalto" perché il colore del cielo odierno mi ha comunicato questa sensazione, tanto intenso da sembrare smaltato, lucido, pulito, vivo e rinfrescante per gli occhi e l'anima che lo contemplano. Mi è sempre piaciuto stare col naso all'insù per guardare il cielo azzurro nei giorni speciali come questo. La sensazione che ti mette in comunicazione con questo suo immenso essere azzurro è come una porta verso pensieri non ordinari. Una volta, tanto tempo fa, quando scrivevo poesie, mi bastava un rapido sguardo lassù, qualunque fosse la veste del cielo, per innescarmi le parole che facevano la spola tra l'immensità esterna e quella che intuivo essere un diverso tipo di immensità dentro di me. Così scrivevo. Catturavo pensieri che si tuffavano come delfini su e giù dalla superficie del conosciuto e li trasformavo in frasi. Pescavo nell'azzurro del cielo, che allineava la sua serenità alla mia anima per indurmi a ricrearla in me con gli stessi colori. In quel caso non c'era posto per alcuna nuvola, neppure passeggera, e se ci fosse stata come un turbamento, come una preoccupazione per qualcosa, si sarebbe dissolta amalgamata alle parole che nascevano una dopo l'altra per portare sulla carta la luminosità interna, creando comprensione attraverso le metafore che ho sempre amato usare per esprimermi. Non c'erano limiti alla fantasia dell'accostare un pensiero all'altro, un colore all'altro, pur seguendo il filo conduttore della sensazione del momento. Nascevano così i miei pensieri poetici, come li ho sempre definiti, invece di chiamarli poesie. La potenza dell'azzurro del cielo è speciale per ogni caso in cui ci sia bisogno di ricongiungersi con parti di se stessi dimenticate, ferite, maltrattate dagli eventi quotidiani. Il cielo azzurro dell'autunno non è uguale a quello azzurro della primavera, ciascuno ha il suo speciale potere balsamico, se mi passate l'espressione. L'autunno insegna il raccoglimento per poter affrontare il periodo dell'inverno, ti fa guardare dentro per capire se in noi c'è abbastanza calore per sopravvivere ai rigori del gelo che verrà. L'uomo però non va in letargo come gli animali in natura, ma può lo stesso imparare e prendere nota. Accorgersi di ciò che si ha dentro a disposizione per vivere è importante sempre e questo cielo autunnale allinea fibre di noi che possono comprendere queste necessità interiori. Si tratta solo di provare ad ascoltare con tutto ciò che siamo, non servono orecchi in questo caso. Si sta al cospetto dell'azzurro del cielo, anche se vi sono nuvole, si sta in silenzio, si acquietano i pensieri che non servono, si respira piano, senza fretta, ci si pone in ascolto disponendoci a ciò con la volontà di rilassarsi e di non avere fretta di andare altrove, si deve amare essere lì, poi si lascia che il vento o l'assenza di esso ci parlino sfiorandoci la pelle o facendo vibrare gli abiti che indossiamo, e si sommano le informazioni che giungono a noi tramite i sensi. Agli occhi spetterà la percezione dei colori e delle forme, al naso spetterà il riconoscimento di odori e profumi che viaggiano nell'aria, alla pelle spetterà rendersi conto della temperatura e di ogni sensazione che il vento procurerà, agli orecchi spetterà coordinare i suoni nei quali siamo immersi e al cuore spetterà tutto il resto, la percezione di ognuna di queste sensazioni fisiche, legandola a ciò che abbiamo dentro, fra memorie e sentimenti, lasciando quieti per un po' i ragionamenti logici, che tendono antipaticamente ad interferire con la vera percezione profonda di sensazioni importanti ancora senza nome. Così si ascolta il cielo azzurro e lo si contempla unendo il nostro essere al suo per comunicare. Ciò che ne discenderà sarà diverso per ciascuno anche se ciò che racconta il cielo è uniforme e semplice. Ciò che accoglieremo del suo essere dentro di noi sarà esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in quel preciso momento. Questi sono il suo insegnamento e la sua cura.

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