mercoledì 14 settembre 2011

A te

Un filo da ricamo di qualità mouliné è costituito da una serie di fili sottili attorcigliati fra loro. Se la cruna dell'ago che si volesse usare fosse troppo piccola, il filo, cercando di entrarvi, si sfilaccerebbe e forse solo uno dei capi che lo costituiscono riuscirebbe a passare. Così facendo, però, ci sarebbe qualcosa di sbagliato. In questi giorni mi sono sentita un po' come il filo e un po' come la cruna dell'ago. Ogni volta che penso a lui centinaia di capi sottilissimi si formano e si attorcigliano perché il desiderio nel mio cuore è comporre un ricamo che sia comprensibile, che mi permetta di mostrare, con un'immagine di senso compiuto, tutto quello che sento di dire. Non è facile far tacere il cuore che, in questo specifico caso, è sempre stato logorroico... Non ritengo giusto scusarmi per il sentimento, piuttosto per l'insistenza nel voler fare entrare, a tutti i costi, il filo dentro una cruna che non voleva accoglierlo. Ho fatto prove su prove per scrivere qualcosa perché non mi riesce ancora evitare di considerare che oggi è il suo compleanno, quindi ecco di nuovo il tentativo per fare entrare il filo nella cruna stretta. E la parte di me cruna stretta è rispettare il silenzio che gli devo pur andando contro il mio cuore, i sentimenti si arruffano mentre non riescono a passare liberamente attraverso il tutto. Ma tutte queste prove mi hanno fatto capire con quanta sbagliata insistenza vorrei porgere qualcosa che, comunque, al di là dell'essere un dono gradito o meno, dovrebbe essere delicato e prezioso, come il sentimento che lo genera. Ho scritto su carta e cancellato, poi riprovato, poi mi sono costretta a distrarmi per vederci meglio, per aggiustare la distanza tra il contenuto del cuore e lo spazio nella gola dove affiora tutto ciò che si vuole dire, con la particolare deviazione, in questo caso, verso la mano che scrive. Ho valutato allora e soppesato ogni parola per provare a fargli capire quanto ancora ci tenga a parlare davvero con lui, non importa quando, forse un giorno... Ho scritto frasi tenendo a mente cosa pensa e cosa prova e cosa lo infastidisce e ho trovato me, vedendo quello che mi ha allontanato dalla sua considerazione, semplicemente me e quello che mi fa piacere, quello che desidero e bla bla bla. Eppure, scremando da tutto questo l'inclinazione scorretta, rimane qualcosa che mi sembra sempre importante, comunque, al di là del suo giudizio su di me, e non lo dico per prevaricare ancora una volta i suoi di sentimenti, lo dico perché, nonostante tutto, credo che, se c'è qualcosa di realmente sincero, qui dentro nel petto, questo qualcosa deve essere detto per quello che è. Pur provando ciò che ho provato, in passato, ho sempre commesso l'errore di mettere avanti a tutto me e il mio sentimento, ben poco ascoltando il suo pensiero né, tanto meno, rispettandolo davvero. Se fossi in tribunale direi che in mia difesa invocherei l'attenuante del non sapermi comportare a tu per tu con questioni di cuore che pescano tanto nel profondo. Ed anche in passato, quando mi rivolgevo a lui, ero come un filo dai mille capi che non riescono ad entrare in una cruna stretta. Mi sono arruffata e sono caduta e la cruna di allora, quella alla quale mi rivolgevo, non ha trovato più, anzi dovrei dire mai, interesse per quella cosa scomposta lì vicino. Oggi però, dopo l'ennesima prova di scrittura, ho pensato di essere sincera, anche se queste righe lui non verrà a leggerle ed io avrò rotto ancora una volta il voto del silenzio. Lui, uomo riservato, onesto, talmente senza compromessi, e fiero di esserlo, da poterlo definire un uomo tutto d'un pezzo, probabilmente dimenticherà nel tempo chi io sono e cosa ho nel cuore per lui, ma io non dimenticherò mai il giorno del suo compleanno. Forse basterebbe un gesto semplice e sobrio come una telefonata ma la cosa che vorrei di più, oggi, sarebbe correre fin dove abita per guardarlo negli occhi mentre gli auguro di stare bene e di avere tutta la forza necessaria per affrontare le cose della vita con la stessa onestà integerrima di sempre e di poter tornare a casa ogni volta lasciando fuori dalla soglia qualunque stanchezza. Gli auguro che non gli manchi mai nulla e che possa vedere sempre il suo cuore con chiarezza. L'abilità nelle sue mani e l'intelligenza lo faranno arrivare, sono sicura, laddove vorrà, quando lo vorrà.  R.B. Fi 00:08 14/09/11

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