sabato 30 luglio 2011

"Il Vernacoliere"

Il Vernacoliere è una rivista mensile di satira, ma non solo, in vernacolo livornese e in lingua italiana. Qualcuno lo potrebbe definire dissacrante, senza peli sulla lingua, scomodo per la verità che candidamente viene riferita sempre negli articoli di fondo firmati da Mario Cardinali. Scurrile per i benpensanti ma sottilmente intelligente per chi condivide il nocciolo delle questioni piuttosto che l'apparenza di esse. Irriverente, se si intende questa mancanza di rispetto rivolta a chi non ha rispetto per la fatica e l'impegno altrui, a coloro che ingannano costantemente le persone oneste che lavorano sodo e, magari, non riescono ad arrivare degnamente alla fine del mese. Si prendono di mira i vertici del potere politico per poter offrire una critica che li renda meno lontani dai comuni mortali quali saremmo tutti, per far ridere, cercando di allontanare le lacrime per il malessere diffuso dovuto all'ignoranza, di codesti altisonanti signori che comandano, nei nostri confronti, nei confronti di chi vive la vita di ogni giorno con dignità, o almeno cerca di farlo. Si apprendono molte informazioni che alle tv passano velocemente, distrattamente, mai troppo calcate. Tra queste pagine queste verità sono da estrapolare in mezzo alle facezie e già questo è un buon allenamento cerebrale. Mantiene viva l'attenzione perché punta il dito dove i più vorrebbero che non si guardasse, ma lo sa fare con stile e coraggio perché la vera libertà di parola e di pensiero sono ben vive nei cuori e nelle menti degli autori del Vernacoliere. Una vignetta, qualche volta, vale molto più di centinaia di parole per l'alto potere di sintesi che ha e l'immediatezza, in certe occasioni, fa comprendere molto meglio le cose. Personalmente non condivido totalmente tutto, non sempre, ma a tutti gli autori va la mia ammirazione che non è affettata, è sincera per la chiarezza di vedute e l'onestà. L'assenza di perbenismi rende il Vernacoliere anticonformista e speciale per questo.
Fonte di conoscenza è ogni parola che non mente sul suo significato, è dire pane al pane e vino al vino e se si sente puzzo di qualcosa, da qualche parte, non si dovrebbe dire che si tratta di profumo, a meno che non si specifichi che tale lo è per noi. E' una scelta coraggiosa quella di non avere padroni ai quali sottostare per aspettare che ti venga specificato che tempo fa, poiché ciascuno ha la libertà di guardare col naso all'insù il cielo per capire se piove o c'è il sole. Questo tipo di libertà, finché ci saranno persone che pensano prima all'apparenza piuttosto che alla sostanza, renderà chi parla ed il parlato o l'operato, un genere di nicchia, sebbene questa rivista, nello specifico, abbia ampia diffusione comunque.
Ci tenevo a scrivere di voi, Gente del Vernacoliere, perché mi tenete la mente sveglia e mi fate compagnia. Mi fate riflettere ed elaborare nuovi concetti per aggiungere comprensione di qualcosa, chiudendo le somme di oggi in rialzo, con contenuti in più rispetto a ieri. Un grazie come una stretta di mano sincera a ciascuno di voi, e in particolare agli autori incontrati, in questi ultimi anni, a Lucca Comics che hanno avuto la pazienza di stare a firmare tutti i libri che ho preso, in particolare Federico M. Sardelli. E Mario Cardinali, l'anima che permette tutto ciò. Rita Buccini Between

Nessun commento:

Posta un commento