mercoledì 13 luglio 2011

Tornare sui propri passi 3

Che cosa fa tornare sui propri passi? Forse l'incredibile voglia di rimettere a posto ciò che si è appena scombinato, perché ci si rende conto che quello che avevamo prima di compiere il passo, o di prendere la decisione, era un qualcosa da mantenere invece che da abbandonare. E adesso che si è fatto il passo, che ci si è esposti, che in fin dei conti ci si è gettati oltre ciò che davvero volevamo, si vorrebbe tornare indietro. Qualche volta è possibile e qualche volta non lo è. La nuda verità che non vorremmo mai sentire è: "ormai è fatta, e non si può tornare indietro", eppure, come ho scritto nei precedenti post con lo stesso titolo di questo, la gamma di sfumature per il recupero è più ampia di quel che si possa credere. Forse è la brace della speranza che c'è in me a farmi parlare in questo modo, il mio non arrendermi all'evidenza, anche se talvolta mi rende fin troppo testarda, ha però il suo risvolto positivo. Se credessi che tutto finisce lì, anche se, amaramente, per qualcosa è così, potrei non vedere il piccolissimo germoglio che non avrei mai pensato sbucasse dalla terra, metaforicamente parlando. Mantenendo viva, se non proprio la speranza, almeno l'essenza della speranza se, trovando di aver sbagliato, volessi tornare sui miei passi potrei attivarmi per tornare. Tutto qui. Ho sempre pensato che l'orgoglio, quella strana cosa che spesso tiene su con la stessa efficacia di un manico di scopa attaccato alla schiena, fosse di troppo in certe occasioni, e questo perché qualche volta non voltarsi indietro, solo perché ormai si è deciso di fare nel tal modo, è una cosa alquanto sciocca. Bisognerebbe ben valutare i pro e i contro sia dell'andare oltre sia del tornare sui propri passi. La bilancia è sempre disponibile, basta avere voglia di utilizzarla. Rinvigorire l'orgoglio in questo caso può far perdere qualcosa di prezioso. A volte vorrei conoscere qualcuno degli impulsi che nascono nell'animo di chi si interroga su questo argomento perché, se tanti sono coloro che cercano una risposta, forse vuol dire che non si è poi così "orgogliosi" del passo fatto, e dentro c'è confusione, incertezza e l'indecisione rallenta il normale scorrere dei sentimenti. La mia voce, al servizio del mio pensiero nutrito da immenso desiderio di speranza, parla, ma dice ben poco se non trova, dentro chi sta ascoltando, la stessa voglia senza paura di tornare sui passi fatti. La vera questione sta tutta nel porre a voi stessi la domanda perché solo il vostro cuore sa l'eventuale risposta. Voi vi conoscete, io parlo soltanto in senso generale e comunque attingendo dalla mia esperienza, non so quanto possa essere utile ciò che vado dicendo. So soltanto che io ci credo, credo possibile tornare sui propri passi, laddove si palesasse la necessità o l'urgenza di farlo, per andare incontro alla vita e al cuore piuttosto che voltar loro le spalle solo per il vanto di avere "deciso così". Auguro dunque a tutti coloro che cercano la propria risposta di poterla trovare, e che sia una strada che ha un cuore.

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