venerdì 18 novembre 2011

Sensazione dimenticata

Oggi nella mia città hanno interrotto il segnale analogico per la televisione. Si passa al digitale, ma siamo ancora in attesa di vedere uno qualsiasi dei canali tv, vecchi o nuovi. Si è oscurato tutto più o meno all'alba e da lì sono iniziate a scorrere le ore. Un nastro di tempo diverso perché segnato da una così grande novità che, senza segnale tv, fa provare sensazioni diverse. La mia, per esempio, è stata di meraviglia nell'accorgermi quanto sia importante il dialogare con qualcuno per non farsi assorbire dalle maglie di un silenzio imposto dall'assenza di un'abitudine. Ho sempre saputo che dialogare è importante, ma questa consapevolezza è sempre stata teorica, benché mai abbia smesso di parlare agli altri. In questo spazio di tempo senza tv, le parole tra persone che occupano una stessa stanza, hanno avuto la forza che hanno i fiori quando sbocciano a primavera. Dal nulla, come dal silenzio, qualche volta nasce qualcosa di prezioso e, senza il solito rumore di fondo, per un attimo, ho potuto sentire un suono dimenticato, quello dell'esistenza delle persone. Anche oggi, venerdì, ero con nonno Egidio, che vive di televisione, come dice lui stesso. Questo strano balzo in un adattamento obbligato, per un giovanotto della sua età, non è facilmente gestibile, poiché non c'è altro da fare per passare il tempo che non passa. Allora oggi abbiamo chiacchierato un po' di più del solito, così mi ha raccontato qualche aneddoto della sua infanzia e del tempo della guerra. Sembrerà strano ma, anche se la tv avesse funzionato ma fosse stata tenuta spenta, non avrei avuto la stessa sensazione. Mi è sembrato di sentire emergere da un luogo lontano un qualcosa legato al sentirsi più vivi e presenti del solito. Come se il segnale tv, di norma onnipresente, adesso assente, avesse pulito l'aria attorno agli esseri umani con questa sua interruzione. Eppure mentre ascoltavo i racconti del nonno non mi mancava il solito brusio dei programmi abituali. Tutta l'attenzione era raggruppata nell'istante per essere usata efficacemente per ascoltare e per fare domande alla persona vicina. E' così che mi sono accorta della differenza tra questo e gli altri giorni, ho visto quanta distrazione regni quotidianamente dipendendo dai programmi tv, sebbene facciano compagnia in certi casi. E' in questa distrazione che si forma uno spiazzo nell'anima sempre più vuoto e sempre meno visibile per assuefazione alla sua forma e alla sua presenza. Ma chissà che proprio in  questo spiazzo interiore, un giorno, se ci ricordassimo di tornare ad esservi presenti, non nascano nuovi sogni e nuove intuizioni.

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