conoscenza come concretezza e percorso, per nutrire la mente e favorire libero pensiero per la ricerca della consapevolezza, più semplicemente, rendersi conto di ciò che ci circonda ed usarlo come specchio per conoscere meglio se stessi
sabato 7 maggio 2011
Profumo di pane
Vivere in città è comodo, non ci sono dubbi. Tutto è a portata di mano, ogni negozio, ogni ufficio, luoghi di divertimento. Però... però qualche volta sembra che manchi qualcosa. I profumi delle cose, per esempio. Me ne rendo conto soltanto le volte che esco dalla città per almeno una giornata, quando torno, l'olfatto si appiattisce di nuovo, se ne resta nascosto in profondità nelle narici, si addormenta. Sceglie il letargo, in attesa della prossima volta in cui passerò da qualche parte dove la percentuale di alberi e prati batterà l'asfalto uno a zero. Uno dei motivi per i quali non esco spesso dalla città è per non dover impattare con questa realtà. Mi mancano certi profumi sinceri della natura, o anche solo della cera data ad un vecchio mobile. In casa, in città, questo odore di cera svanisce subito. Legna tagliata e riposta vicino ad una vecchia stufa, o quella che brucia dentro ad un caminetto, terra bagnata, erbe aromatiche indispensabili in cucina, il profumo del cibo che sta cucinando, il profumo stesso delle stagioni e quello delle persone, il profumo di sapone senza accenti troppo intensi e arroganti che, magari, ricordi fiori speciali come le rose, o il profumo balsamico di un mazzetto di lavanda appeso al muro come usava fare la nonna. Oggi però, sono riuscita a rubare uno spazio all'anonimato olfattivo che regna nella mia casa cittadina. Ho riempito la cucina con il profumo di pane. E prima ancora con quello di biscotti. Vibra ancora adesso anche se ho spento il forno tre ore fa. Questo profumo riesce a farmi stare bene, come l'odore di un caminetto acceso. Mi fa sentire il calore di una casa il profumo di pane, mi fa pensare ad un tempo in cui il calore umano era fatto anche di lentezza e di desiderio di stare vicini senza dover per forza fare qualcosa o uscire per divertirsi. Il profumo del pane che ho fatto stasera è frutto di un lavoro lungo compiuto dalla lievitazione, di pazienza, e sono riuscita a sentire e a vedere tutto questo perché l'ho fatto con le mie mani. Sono stata testimone di una trasformazione. Credo che questo abbia un valore.
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