sabato 28 maggio 2011

Rimettere a posto gli armadi

Il cambio di stagione richiede che ci si applichi per fare ordine tra tutte le cose che abbiamo. Magari è arrivato il momento di aggiustare qualche capo che l'anno scorso è stato riposto con il pensiero che poi ce ne saremmo occupati il prima possibile, ovviamente prima del cambio di stagione, e poi, arrivata la nuova stagione non siamo preparati. Può succedere, se non si è attenti. Quel piccolo strappo in un punto che non si vede ti fa dimenticare che c'è, ma c'è, e così, quando riprendi in mano quei pantaloni o quel vestito che ti sono sempre piaciuti tanto, non puoi indossarli subito, devi prima sistemarli. Ecco che allora ti armi di pazienza, prendi ago e filo e inizi il lavoro. A questo punto qualcuno potrebbe dire, ma che te ne fai di un vecchio vestito un po' sciupato, scucito, che ti porti dietro da anni? La mia risposta senza dubbio sarebbe che lo tengo con me perché mi piace, perché tutte le volte che ho indossato quel vestito ho vissuto una qualche esperienza. Abbiamo passato del tempo insieme, io e il mio abito, non mi va di liberarmene così, senza pensarci più, soltanto perché è un pezzo di stoffa sagomata. Sento le risate di chi è abituato a usare tutto per poi gettarlo, perché non corrisponde più ai canoni stabiliti, o perché è passato di moda, o ancora perché è scolorito o rammendato, nel caso di stesse ancora discutendo di abiti, o perché non serve più. Usare e gettare fa parte di una cultura che abitua a maneggiare solo cose nuove e che appaiono in buono stato per apparire sempre al meglio. Gli stracci sono sinonimo di mancanza di denaro e di "precisione", come diceva mia nonna volendo intendere quel particolare modo di porsi di una fanciulla che ha molta cura di sé e non ama essere trasandata. Eppure io non credo che sia davvero così. Questa è solo apparenza e l'apparenza è superficie. Un vecchio abito che ti ha fatto compagnia per tante stagioni sa adeguarsi al tuo corpo, ti conosce, sa mantenerti la temperatura ottimale. Non puoi non tenerne conto, ecco perché ho sempre tanta difficoltà a riordinare il mio armadio, mi lascio sopraffare dall'affetto. Questo lo tengo perché mi piace ancora. Quest'altro lo tengo perché, anche se me lo sono messo poche volte, voglio dargli un'altra occasione. E sorrido tra me e me. Anche se non ho molto spazio  quello che c'è è pieno fino a scoppiare di tutte le cose che non mi va di dare via con tanta leggerezza, o almeno la vedo così. Rimando al giorno nel quale mi sentirò tanta di quella determinata volontà da prendere le mie cose, metterle in fila, e iniziare un discorso serio. Questo sarebbe necessario qualche volta, non sempre, ma qualche volta sì. Sono sempre alla ricerca del modo giusto per fare ordine senza liberarmi di troppe cose, sono specializzata nella difficile arte di recuperare spazi a scopo di incastro dinamico acrobatico. Vorrei essere capace di scegliere gli abiti giusti, perché tra i tanti che accumulo pochi sono quelli prediletti, infatti mi vesto sempre più o meno nello stesso modo per comodità e gli altri li lascio lì e il peggio è che mi ci affeziono lo stesso, e da qui discende la difficoltà di sistemare davvero in modo efficiente l'armadio. Vorrei dire con certezza, a quella parte di me che deve fare un po' di ordine, cosa scegliere e soprattutto come sceglierlo. Provo ad arginare l'affetto e il ricordo di come e quando ho acquistato il capo di abbigliamento in questione e valuto con rigore la sua effettiva funzionalità. Devo impormi un criterio, ma mi lascio addolcire da qualche piccolo particolare e lo rimetto a posto, pigiando un po' per fare spazio. Poi penso che con la crisi economica potrei non permettermi più un buon capo come quello. Ecco, ho passato qualche ora a tu per tu con le mie cose per cercare di riordinarle, ma ho ottenuto solo l'ennesima acrobazia per fare spazio dove apparentemente non c'è. A questo punto non so bene come giudicarmi; per certi aspetti la valutazione potrebbe essere favorevole, dato che riutilizzare, e quindi non gettare, crea minore impatto ambientale dal punto di vista dell'inquinamento, talvolta riciclo pure, infatti, non getto via, e poi come fai ad essere severo con te stesso quando inciampi in un legame affettivo che si connette a dei ricordi? E questo vale per tutto, per me... Preferisco dare ulteriori possibilità ad ogni cosa, perché non si sa mai, un giorno ciò che hai abbandonato in un angolo potrebbe esserti indispensabile in un dato momento. Qualche volta è capitato. Voltare le spalle per sempre inaridisce i sentimenti, anche solo pensando a degli oggetti, fermo restando il fatto, per onore all'equilibrio, saper riconoscere la cosa giusta da fare nel momento giusto, e questa di solito la si riconosce se si non si è troppo duri nell'animo, né troppo deboli. Comunque sia è, secondo me, sempre il percorso a permettere l'apprendimento, quindi misurarsi con le proprie debolezze, e comprenderle, permette già di fare un piccolissimo passo in più per modificarle. Se oggi il pretesto è riordinare gli armadi va bene, domani sarà altro, come altro può essere già stato. So solo una cosa però, con più certezza rispetto a tutto il resto, che anche se quasi tutto può essere visto in chiave metaforica, questo specifico caso per imparare a fare ordine gettando via, laddove lo si faccia, non riesco mai ad applicarlo alla vita di relazione. Non riesco a vedere le persone come oggetti perché so che sotto la loro superficie e il loro specifico abito sono molto, ma molto di più, e la complessità che rivestono permette così tante sfumature per la comprensione reciproca che vale la pena sempre mantenere i rapporti. Che sia un'utopia credere questo? Porto dunque con me ago e filo per ogni evenienza, qualora dovessi trovarmi davanti uno strappo da ricucire, perché credo sempre che sia possibile anche solo provare a rimediare. Questa è una delle strade che per me hanno un cuore. Riordinare un armadio dunque può essere una necessità reale o un semplice pretesto per guardare più approfonditamente ciò che si fa e come la si fa. A ciascuno spetta la scelta, vedere o no, capire o no, rimanere con le stesse cose addosso o no. E, in ogni caso, un consiglio ecologico, non gettare ma recuperare e riciclare ossia trasformare le cose. Impegna di più in termini di tempo in veste di pazienza, ma alla lunga l'atteggiamento premia perché è una sorta di amore quello che abbiamo fatto circolare. Mi sa che in fondo non serve dare via tante cose per fare ordine nel proprio armadio, purché si sappia sempre riconoscere quali siano le cose preziose e quelle indispensabili. R.B.Between

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