lunedì 8 agosto 2011

Fretta

Uno sguardo sul vocabolario mi dice esattamente così: che la fretta è il bisogno di fare qualcosa o di avere qualcosa con sollecitudine. Non è una bella sensazione ma è assai comune. Fin troppo spesso la si prova, a volte anche quando non ce n'è ragione, ma ci si trova a fare ciò che si sta facendo con fretta, sull'onda della velocità precedente. Poniamo di fare molte cose una dopo l'altra, senza pause, perché si vuole finire il prima possibile o perché i vari impegni lo richiedono, ecco, se si ha poi una porzione di tempo del quale disporre liberamente si può procedere di corsa anche se in quel momento non ce n'è proprio motivo. Oggi mi sono accorta di comportarmi così. Finito il mio impegno quotidiano avrei dovuto dire a me stessa "ok, ora mi rilasso, cammino piano, perché non ho una scadenza per recarmi dove devo andare" e invece no, mi sono trovata a correre come ho fatto nei giorni precedenti, meglio dire nei mesi precedenti, per essere precisi. Quando mi sono resa conto di ciò che stavo facendo ho rallentato il passo, poi mi sono distratta e ho proseguito con la fretta dentro. Non è facile rallentare anche se lo si vuole. L'abitudine gioca un ruolo di rilievo in questa partita nel flusso del tempo. E ogni volta che mi accorgo di questo ritmo errato, perché il presente non lo richiede, mi impongo un ritmo più rilassato nella speranza, prima o poi, di renderlo mio tanto quanto la fretta abituale. Leggendo "Momo" di Michael Ende ho riflettuto meglio sull'argomento e sul malessere che porta agli esseri viventi ogni ritmo imposto che non rispetti il proprio personale andare. L'argomento principale del libro è il Tempo, prezioso come una risorsa inestimabile, che viene rubato da esseri d'ombra che istigano gli uomini a fare sempre di più per poter risparmiare tempo da depositare a favore di tali esseri, i quali se ne nutrono. C'è da riflettere leggendo queste pagine. Di tutto il libro questo è un brano che ritengo interessante:

"Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il Tempo. Esistono calendari e orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perché tutti sappiamo che, talvolta, un'unica ora ci può sembrare un'eternità, e un'altra invece passa in un attimo... dipende da quel che viviamo in quest'ora. Perché il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore."
MOMO di M. ENDE

Ho sempre cercato di capire cosa fosse il Tempo e quando ho compreso che è fatto di presente come sua unica manifestazione tangibile eppure effimera per la sua immediata trasformazione, ho provato a stare il più possibile nel presente. Leggendo questo libro, in un punto si parla proprio di questo effetto del tempo che viviamo, che vediamo e ne siamo testimoni solo nell'istante presente. E' la percezione stessa di questo presente che ci rende vigili in esso, sempre che lo riusciamo a comprendere davvero. Infinite volte preferiamo il passato o il futuro per gestire il nostro andare. Anche uno sfasamento minimo nel tempo come potrebbe essere il fare una cosa mentre stiamo già pensando a quella da fare dopo non fa stare esattamente nel presente. Sono sensazioni e i più non hanno tempo per badare a certe sciocchezze o sottigliezze, ma la differenza c'è e si misura con un'altra percezione altrettanto importante. Questa è la voce della mia esperienza personale. Tale percezione è molto simile a sentirsi una unità, come se si sentisse svanire lo sfasamento temporale tra il fare e il pensare, come se un'immagine si sovrapponesse e combaciasse perfettamente su quella sottostante e così facendo qualcosa iniziasse a scorrere in modo più fluido dentro, senza scatti. Non è facile descrivere questa sensazione dello stare nel presente dopo essersi conquistati questa comprensione, serve un po' di immaginazione che segua il suggerimento delle parole utilizzate per descriverla, poiché per ciascuno la sensazione potrebbe differire. Nessuno è identico agli altri benché si sia simili. Questa è la realtà da tenere sempre presente quando si esprime un concetto personale, derivante da esperienza personale, ma che potrebbe descrivere una sensazione comune. Non arriviamo tutti dalla stessa strada quando ci ritroviamo da qualche parte. Scusate la digressione, ma di  tempo ce n'era per permettersela. Per tornare al tema di questo post, la fretta, devo ammettere che anche se sto attenta a vivere nel presente, scivolo spesso in essa. La fretta ruba l'attenzione necessaria a mantenersi nell'adesso, nel qui e ora, ricreando il lieve sfasamento. Avendo fretta si è portati a svolgere i propri compiti con il corpo impegnato in qualcosa e la mente proiettata nel dopo, nel futuro prossimo. Quante cose faccio poi ripensando a cose passate, giusto perché mi sento di ripensare a qualcosa, o riflettere, e non ho più il tempo che avevo una volta a disposizione per starmene un po' in silenzio soltanto a pensare.  Da sempre abituata a fare più cose nello stesso momento per soddisfare forse un desiderio di efficienza, ancora non so ben capirlo, mi trovo a correre a destra e a manca senza posa, arrivando a sera chiedendomi spesso "ma perché vado tanto di fretta?". Com'è possibile che i giorni corrano tanto e sfuggano via? Forse corrono nell'esatta misura di quanto corro io stessa... Adesso il mio presente è fatto di fretta anche senza motivo e spero di riuscire a ritrovare quella pace che avevo tempo fa, che ho conosciuto e mi ha mostrato il vero ritmo umano che è quello del cuore, lento, incessante ed efficiente, impeccabile e in sintonia con la natura, che non è altro che l'ascoltare se stessi e l'aver cura di mantenere questo speciale dialogo interiore con domande e ricerca di risposte, nonostante tutto quello che incontriamo nella vita e che ci impedisce, il più delle volte, di dedicarci a noi stessi e alle persone che amiamo con la stessa cura e lo stesso cuore.
Cercando di non abusare del detto "Non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi" nato, credo, per invogliare all'azione chi è pigro, cercherò, dove posso, di rimandare a domani qualcuna di quelle cose che mi verrebbe da fare oggi per riprendermi un po' di tempo per sognare anche di giorno, non solo di notte mentre dormo. :-)

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