venerdì 24 giugno 2011

Adattarsi come l'acqua

Quale migliore elemento naturale riesce a suggerire il concetto di adattamento? L'acqua è fluida  a temperatura ambiente. H2O la sua formula che comprende due atomi di idrogeno e uno di ossigeno per ogni molecola. Tra di loro le molecole di acqua sono legate le une alle altre da un tipo di legame che viene detto "ponte idrogeno", un'interazione elettrostatica. Quando l'acqua è allo stato liquido le molecole così legate scorrono le une sulle altre e noi possiamo osservare la sua fluidità caratteristica. Quando passa allo stato solido, divenendo ghiaccio, la struttura è mantenuta grazie a questi particolari legami che organizzano nello spazio le molecole di H2O.

Acqua che sgorga da una sorgente tra le fenditure di una roccia in alta quota, o che zampilla silenziosa da una polla sorgiva in mezzo ad un prato, acqua che nasce illusoriamente secondo il nostro punto di osservazione ma che in realtà non ha mai smesso di scorrere e riciclare se stessa nei millenni. Lei scorre dovunque sia possibile farlo in modo consistente oppure invisibilmente. Mare, lago, fiume, ruscello, rivolo, goccia di pioggia che scende e si rimescola, protagonista di ogni lacrima umana, accompagnatrice del sangue in veste di plasma, turgore di cellule, essenza vitale, e poi ancora vapore che si solleva e si addensa e forma nubi, che formano pioggia che fanno bere la terra e gli esseri viventi, che la immagazzinano in loro per altre funzioni vitali e altre lacrime umane. L'acqua non ha bisogno di uno spazio determinato dalla geometria regolare, ogni curva vale ogni spigolo, purché ci sia, perché l'acqua non perdona se si accumula senza poter fluire. Una sola molecola non spaventa nessuno ma miliardi insieme danno vita al mostro la cui potenza distruttiva è enorme. L'acqua permette lo scorrimento perché essa stessa sa scorrere. L'Uomo invece qualche volta si inceppa e smette di scorrere, le cause possono essere molteplici. Un Uomo che non scorre più potrebbe essere soltanto invecchiato oppure potrebbe aver pensato che è più saggio fermarsi per un po' a riflettere. Ma se l'Uomo decide di tornare a studiare presso la scuola della Natura, che non salti mai la lezione della professoressa Acqua, mi raccomando. Lei racconta storie incredibili per riattivare la capacità perduta di essere fluidi a sufficienza per adattarsi a ciò che c'è d'intorno. Lei raccomanda di tenere cari i momenti nei quali si hanno dei contrattempi, giusto come base di allenamento per adattamenti più importanti, invece di imprecare (se fosse questo il vostro caso) perché così potrete vedere bene parte del fondo di voi stessi. Se lì ci trovate sbuffi e noia o rabbia lei raccomanda di pulire questi componenti sciogliendoli con la pazienza anche se si dovessero rivelare poco solubili. La pazienza è composta da un'alta percentuale di fluidità che ha imparato dall'acqua quando essa scorre placida per secoli in alvei immensi o quando risiede nel mare, levigando rocce che arrivano a dimenticare tutti gli spigoli taglienti che le componevano. Se oggi non va come avete voluto siate lievi ed eleganti come un fiocco di neve, e riarrangiate i vostri piani come se quello che state per fare fosse ciò che avevate in mente fin dall'inizio. Il presente ve lo concede, se attingete dal pozzo della saggezza con il secchio magico la fluidità per non cedere alla rabbia per contrarietà. In fondo è solo l'abitudine dell'ego ad esser sempre più o meno soddisfatto quello che fa sbraitare, non credo siate veramente voi. Il cuore per esempio non si lascia mai abbattere dalla contrarietà, né vive i contrattempi in malo modo perché semplicemente ama, ed è questo il suo segreto adattamento in seno alla fluidità. Quindi la lezione della professoressa Acqua non richiede plichi consistenti di scartoffie da leggere, serve solo osservare, ascoltare, e lasciare che la sintonia con lei faccia il resto.

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