mercoledì 22 giugno 2011

Spiccare il volo

Oggi ho fatto un particolarissimo incontro con una giovane vita in difficoltà. Un piccolo di rondine, un nidiaceo, caduto dal nido mentre stava imparando a volare. E' caduto nel mio giardino, la stanchezza o forse la voglia di volare prima del tempo lo hanno portato da me. O meglio io ero lì ed ho potuto vederlo e soccorrerlo. Mi sono documentata su cosa fare in questi casi nel sito web della LIPU. Per questa sera rimarrà in una scatola sul terrazzo, fa abbastanza caldo e starà protetto. Prima di ciò però ha tentato ancora di volare, dopo che gli ho dato da mangiare. Ci siamo guardati negli occhi, anche se non ho assolutamente idea di cosa veda una rondine guardando un essere umano, e ho visto una specie di integrità e fierezza tipici di un essere vivente che è pienamente se stesso e desidera continuare il suo percorso. E' pur vero che, per un attimo, mentre usava la mia mano come trampolino di lancio, si è voltato verso di me e, se fosse stato un essere umano, avrei giurato che mi stesse chiedendo di non farlo cadere mentre provava a volare. Con le zampe si teneva saldamente alle mie dita e aspettava di avere abbastanza forza per riprovare a spiccare il volo di nuovo. E' stata un'emozione, ed un onore, assistere ai suoi tentativi per librarsi in aria e iniziare a vivere autonomamente. Ogni volta che cadeva, anche se non so se ho fatto bene, l'ho raccolto e gli ho permesso di riprovare. Per oggi però si vede che non era tempo di volare, quindi solo tempo di riposare fino alle luci di domani. Se lasciassi che tutto questo fosse solo un evento senza significato avrei rinunciato ad imparare una cosa in più, rinuncerei all'incontro con una consapevolezza. Osservare i tentativi di volo di un essere per il quale il volo è la vita, e constatare che anch'esso si rende conto di dover aspettare domani per riprovare, anche se il suo è istinto e non pensiero cosciente, mi suggerisce di ricordare sempre quanto sia importante fare le cose nel tempo giusto, senza sforzarsi né forzare. Quando è tempo lo si riconosce sempre anche se si crede che non sia così. Si anticipa sempre per paura di essere in ritardo o per immensa voglia, o impazienza. Si ritarda per paura di agire, per pigrizia o per incapacità a darsi un ritmo efficace che tenga conto anche dei tempi altrui. In fondo si ritarda o si è in anticipo solo rispetto a qualcosa, un appuntamento solitamente. Ma i tempi personali di maturazione sono meravigliosamente irriguardosi e si manifestano solo nel loro esatto momento. Questo offre la vita da comprendere.

foto di R.B.Between


foto di R.B.Between

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