domenica 26 giugno 2011

Tatuaggio

Ogni segno indelebile su di noi è in qualche modo un tatuaggio. Come per molte cose, certi segni scegliamo noi stessi di metterli o lasciarli sulla nostra pelle e altre volte, anche se non li vorremmo, restano lì. Un tatuaggio è fatto di inchiostro, nero nella maggior parte dei casi, come a sottolineare questa caratteristica di permanere e segnare. Un tatuaggio distingue gli uni dagli altri, se tutti si sentissero appiattiti  da somiglianze troppo paradossalmente uguali, così non contano volti anonimi e nomi comuni, contano i segni che abbiamo scelto di incidere su di noi. E la distinzione nasce dalla scelta, perché la vita si dice che non la puoi scegliere, la devi prendere così com'è. Dunque, se rimani inglobato in una forma di pensiero, che ti toglie potere decisionale sulle cose che hai intorno e ti senti privato della tua libertà di autodeterminarti, gridi la tua libertà di scegliere segnando te stesso, anche con un tatuaggio. Ma tutto questo è vero solo nella parte in cui riesci a riconoscerti, se il modello che il segno rappresenta ti soddisfa pienamente, altrimenti sono solo parole e speculazione con esse, in un giorno più malinconico di altri. Una volta ho chiesto ad un amico tatuato perché si fosse fatto tatuare, lui mi rispose che l'aveva fatto principalmente per motivi estetici, poi per segnare eventi importanti, commemorazioni. Quindi ogni segno è come una memoria in più, un valore aggiunto alla manifestazione della propria esistenza. Perché, a meno che poi non cambi idea, un tatuaggio, il tuo segno particolare, rimane per sempre, sempre lì, per  ricordarti quel qualcosa che hai deciso di non dimenticare. E l'hai messa lì, sulla tua pelle, perché sai che un giorno potresti non fidarti più della memoria che hai in dotazione nel corpo, nelle mente. Anche se sono sicura che la memoria del cuore è cosa a se stante e lei non perde mai nemmeno un colpo. Il tuo tatuaggio è il tuo promemoria, regolarmente fatto di inchiostro, come un appunto su di un foglio di carta, ma la differenza è sostanziale, o forse non così tanto... La carta è abbastanza sottile, ve ne sono diversi tipi e grammature, così come la pelle umana, chi ce l'ha sottile e quasi trasparente come una velina, o chi ce l'ha robusta e resistente alle intemperie di qualsiasi tipo. Il foglio di carta lo puoi portare con te finché ti serve, la pelle è sempre con te, fino alla fine della tua strada.  Eppure la pelle ha qualcosa in più mentre si presta a fare da post-it permanente, la pelle è viva perché tu lo sei insieme alla tua volontà di ricordare, anzi di non dimenticare. Se vuoi che il tuo tatuaggio viva con te devi essere vivo anche tu, e ogni segno insegna a non dare per scontate le cose. Ogni scelta insegna la stessa cosa, poiché tu l'hai concepita la sua impronta verrà sempre un po' con te. Una scelta è un tatuaggio all'avanguardia che non ha bisogno di aghi per iniettare la sua traccia. Ma il rischio che qualcosa vada storto se non si usano strumenti pulitissimi è quasi lo stesso. Avete mai provato a compiere una scelta importante senza esserne convinti pressoché totalmente? Meglio dunque attendere di aver ripulito gli strumenti del pensiero che operano insieme al Primario del Reparto della Volontà. Vi confesso una cosa, non so bene nemmeno io perché in qualsiasi cosa debba gettare radici profonde, perché ho una voglia incredibile di vedere oltre ogni barriera, perché voglio cercare un motivo che non sia banale e che spieghi le cose dando un significato a tutto, come fossi l'ago che inietta sotto pelle l'inchiostro destinato a permanere. Forse davvero un tatuaggio è solo un tatuaggio, bello da vedere, da mostrare, e non una speculazione filosofica che mi rende pesante e vischiosa nella dissertazione. Ma non sono convinta di questo. Mi resta sempre il pensiero che tutti da qualche parte nascondiamo tesori incredibili e non mi arrendo a capire perché debbano rimanere lì, talvolta nascosti anche a se stessi. Se conosci il tuo tesoro, com'è fatto e quanto vale, e sai che chi ti sta vicino non lo comprenderebbe, allora va bene, mi trovate d'accordo sul mantenere segreta la mappa che porta fin là, ma se non fosse così attingere da quel tesoro arricchisce e moltiplica la ricchezza del quotidiano. La mappa è tatuata insieme alle tracce del cuore che pulsa, non è difficile seguirla.
Il mio tatuaggio ha l'inchiostro trasparente, forse perché la mia pelle incredibilmente sottile non sopporterebbe un segno nero, eppure la sua essenza in certi momenti assume quel colore. Qualcuno chiama questi tipi di tatuaggi cicatrici.

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