domenica 5 giugno 2011

Mi scusi, che tempo farà?

La tecnologia offre moltissime risorse per poter capire come si muoveranno le varie correnti, quando e dove ci sarà la bassa pressione che richiama la condensazione di umidità che si manifesta in nuvole o l'alta pressione che, in parole povere, fa piazza pulita di nuvole. Tutto ciò sono le previsioni meteorologiche. E in molti ne sono diventati quasi dipendenti al punto di trovare notizie, su giornali e telegiornali, che menzionano i risultati negativi del bollettino meteorologico in termini di perdite di turismo nei vari luoghi toccati dal maltempo di turno. A questo punto viene da chiedermi perché ci si lascia andare ad incolpare terzi per le manifestazioni della natura. Sebbene negli ultimi anni il clima italiano, nello specifico, sia molto cambiato ospitando sul suo suolo sempre più disastri dovuti a quantità di pioggia consistenti, sempre più numerosi nubifragi, nevicate abbondanti in luoghi dove è inusuale trovarne, siccità estreme che mettono in ginocchio interi paesi, ecco, malgrado ciò, quando ero ragazzina il culto delle previsioni meteorologiche non era così accentuato. Nè mi ricordo che così tante persone vivessero male le manifestazioni del tempo atmosferico. Perdonatemi ma non riesco a non essere critica in questo. Sempre e comunque, se piove, serve l'ombrello che lo si sappia in anticipo o meno. Se minaccia di piovere basta avere il buon senso di portarne uno con sé in borsa o nello zaino o in macchina, ce ne sono di leggerissimi e pieghevoli che non danno alcun fastidio, oppure esistono tanti tipi di impermeabili tascabili. Un giorno ho trovato scritto che nel periodo in cui ci sono le rondini basta osservare a quale altezza volano per capire se in tempi brevi pioverà. Se volano alto non pioverà, se volano basso pioverà. Per capire la loro altezza di volo basta osservarle un po' ogni giorno, anche uno sguardo fugace può essere sufficiente. Io mi sto divertendo a fare questo ed è abbastanza vero. Le rondini mentre volano cercano gli insetti dei quali si cibano e gli insetti volano basso se pioverà. Oggi sono immune da dipendenza da previsioni meteorologiche portando sempre con me in borsa un ombrello tascabile, ma molti anni fa, quando si riusciva a sentire il profumo dell'aria che non era così inquinata e costantemente con lo stesso odore che appiattisce ogni cosa, si sentiva l'odore della pioggia in lontananza, anche se il cielo era azzurro e mai avresti pensato che poi sarebbe piovuto. Si sentiva la lieve differenza dell'umidità dell'aria. E in ogni caso era poco importante sapere come sarebbe stato il tempo, a meno che, in qualità di contadini, ci si preoccupasse delle colture. Come non parlare poi delle previsioni per affrontare il periodo delle ferie, o per andare via durante il fine settimana. Mi rituffo ne mio passato e vedo le volte nelle quali la pioggia ha ridisegnato qualche giorno durante la villeggiatura facendoci stare al chiuso invece che permetterci l'escursione che volevamo fare. Eppure non ricordo crisi isteriche o rabbia per previsioni meteorologiche sbagliate, ricordo che si prendeva in mano un libro, io, o le parole incrociate, papà, e si stava un po' in ozio, dato che questo dovrebbe essere lo scopo principale delle vacanze. Riposo. Poi usciva di nuovo il sole e se c'era magari un'oretta prima del tramonto si andava a vederlo, salendo in collina, per cercare di catturarne i colori con la macchina fotografica. Che sia criticabile un divertimento semplice? Il riposo stesso non richiede altro che accettare le cose come vengono, tanto più è vero questo se si parla di tempo atmosferico, proprio perché non lo puoi manipolare. E questo mi ha sempre insegnato a riconoscere quali sono le cose per le quali davvero puoi combattere per modificarle e quando, invece, ti devi sedere e aspettare. Semplice, no? O no?
Quando cerco di comprendere l'atteggiamento irritato di chi vede "rovinate" le sue vacanze, posso solo provare ad ammettere che se, su tanti giorni di lavoro passati al chiuso magari in un ufficio, o in qualsiasi altro posto, lo stress da mancanza di tempo libero, sole, azzurro e aria aperta, lo stress da tempo sottratto agli affetti, ti rende avido specialmente se i giorni a disposizione per le vacanze sono brevi o brevissimi. L'apnea indotta ti incattivisce e il grido graffia anche il meteorologo perché ti sei fidato di questa figura che non può e non deve assolutamente sbagliare. Denaro sempre più scarso e tempo altrettanto scarso, se fossero questi i motivi che ci rendono ipersensibili e critici o arrabbiati nei confronti delle nubi? Eppure come si risolve questo conflitto se non si accetta che le cose siano come sono? Siamo davvero così sradicati dalla natura da pensare che sia un affronto ai nostri progetti il suo mostrarsi quando e come essa desidera? E' pur sempre lei che ci contiene e noi dovremmo contenerla a nostra volta accettandola per come è, come sa fare chi ama. Poiché il mondo è tanto vasto e le menti umane lo sono in egual misura metto in conto, ipotizzo, che qualcuno da qualche parte stia pensando a modificare il tempo atmosferico per adeguarlo ai bisogni umani. Ma non sono affatto convinta che questa sia un buona idea. Preferisco far ridere i miei simili annusando l'aria o portando in borsa il mio ombrello anche quando c'è il sole.

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