venerdì 1 aprile 2011

Nascite e desideri

Anche oggi è nato qualcuno. Piccola creatura attesa per nove mesi, e innegabile presenza dentro al corpo della madre, e dentro al cuore del padre. Ogni giorno nasce qualcuno, in qualche parte del mondo, e commuove sempre ogni respiro che ha nutrito il desiderio di arrivare a questo evento. Purtroppo non sempre l'evento è lieto se desiderio non c'è stato, ma c'è stato dolore al suo posto. Può essere anche, però, che dal dolore iniziale il percorso si sia evoluto verso il risplendere di un seme di felicità, che giorno dopo giorno ne porterà altra. Può essere. E' necessario crederci. Provo a pensare a tutte le sfumature contemporaneamente. Vedo inizi pieni di speranza che la vita ha poi piegato con crudeltà; vedo grandi o piccoli dubbi che portano a scelte che sembrano inizialmente quelle giuste, e forse, in qualche caso, lo sono state, senza doverle giudicare, mentre altre volte il cuore ha sanguinato per il perduto che non può più ritornare; vedo gioventù scegliere consapevolmente di portare avanti con coraggio gravidanze contestate e giudicate immature che poi, invece, si sono rivelate ben più mature di quanto si fosse creduto; vedo l'assenza di un genitore per qualsiasi causa si riesca a pensare, poiché le sfumature delle vicende della vita sono innumerevoli; vedo difficoltà nell'affrontare, e vedo amore infinito nell'accogliere, nuovi nati con problemi di salute; vedo tentativi pieni di speranza per il desiderio di nuova vita che rimangono inascoltati ma non spengono la fiammella della speranza stessa; vedo doni per coloro che ci saranno, fatti da coloro che sanno che non potranno rimanere; vedo quantitativi d'amore sufficienti per accogliere vite abbandonate soffocati dalla burocrazia; vedo mani tese e cuori aperti per spiccare il volo in zone sconosciute per portare aiuto a chi è nato e non sa se riuscirà a sopravvivere; vedo tutte le gamme di sentimenti possibili, vedo rifiuto e accettazione ma, in tutto questo, vedo una cosa che spicca sopra ogni cosa, vedo il desiderio che alimenta la forza della vita. Che questo mondo, e questa vita che abbiamo, siano unici, nessuno dovrebbe dimenticarlo e credo che, nonostante tutto, anche se sembra che si vada cercando la distruzione piuttosto che la costruzione, l'immensa voglia di continuare a vivere di ogni essere vivente venga dimostrato tramite i fatti. Ogni volta che ci crediamo, e nutriamo il desiderio di mandare avanti una parte di noi, è come se gridassimo che amiamo la vita. Voglio pensare che chi fa del male a se stesso sia perché ha smesso temporaneamente di ascoltare il suo cuore a causa della percezione del dolore, del suo specifico dolore. Un grido muto è difficile da ascoltare ed il dolore diventa insopportabile quanto più si desidera stare bene, ecco perché penso che sia importante ascoltare i cuori delle persone, in egual misura dell'ascoltare le parole che esprimono i pensieri, se queste sono sincere. Se mentiamo, la maschera che usiamo per proteggerci finisce con l'isolarci, ma il cuore non mente mai, suo malgrado. Ma il desiderio di vita, di tramandare se stessi, di rendersi tramiti di vita essendo genitori, rimane uno dei desideri più forti che ci siano. La sua radice è grande e profonda dentro il cuore di ciascuno, e posso augurare di poterla sempre vivere illuminandola, fin nelle sue appendici più sottili, per poter affrontare, nel modo migliore, ogni accadimento che la vita riserva.
Nascere è proseguire un discorso iniziato in un tempo remoto, e desiderare la vita, invece del dolore, è la luce che nutre ogni giorno questo discorso. Salvaguardare un bambino è avere cura di noi stessi e rendere omaggio a chi ci ha preceduto, e ha dovuto affrontare sacrifici per permetterci di andare avanti. Specchiarsi in una nuova vita che arriva è anche ricominciare a dialogare con se stessi, per rimettersi in gioco e poter rivedere il mondo con occhi rinnovati. Ciò che abbiamo imparato dobbiamo poi insegnare ma ciò che una nascita, o rinascita metaforica che sia, ci insegna, è riconnettersi col proprio cuore, per sorridere di nuovo, nonostante tutto, con un po' di consapevolezza in più.


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