lunedì 4 aprile 2011

Alba

Molti anni fa, quando andavo a scuola dovevo alzarmi presto. Potevo vedere il sorgere del sole ogni giorno per tutto l'autunno, l'inverno e la primavera. Ricordo, però, che allora non ci facevo attenzione, non perché non mi piacesse o non mi interessasse, ma soltanto perché dovevo prepararmi per andare a scuola. Qualche volta ero di fretta, perché mi ero svegliata tardi, e allora ignoravo totalmente il sorgere del sole. Però, se ci ripenso adesso, mi ricordo delle sensazioni che provavo guardando il cielo con i suoi irripetibili colori, che sono diversi giorno dopo giorno. E' pur vero che certe mattine il cielo era coperto di nubi, o pioveva, ma tante altre volte quei colori pastello erano lì. Questa mattina, rara mattina in cui mi sono svegliata prima del sorgere del sole, sono qui, sveglia come più di vent'anni fa e, strano a dirsi, non mi pesa essermi alzata così presto. Di solito mi sveglio e mi alzo molto più tardi. Per molto tempo, finito il periodo scolastico, mi sono rifiutata di svegliarmi presto, come se fare così mi permettesse di prendermi una rivincita sull'obbligo avuto per tutti quegli anni in cui non avevo avuto scelta. Forse, penso oggi, mi sono persa qualcosa. Ci sono anche volte nelle quali la vita ha assorbito molto, a livello psicologico, per cui, altrettante volte, mi sono ritrovata a desiderare di dormire, soltanto dormire, per non pensare, per non agire o solo per stanchezza mentale, più che fisica. Ritrovarsi ad alzarsi la mattina, senza avere uno scopo, non è semplice. E scegliere di vivere solo un giorno alla volta rende tutto questo ancor meno semplice. Magari l'impegno per la giornata c'è, ma se ti senti obbligato a farlo, poco a poco, l'anima si fiacca. Ma è solo questione di come si vedono le cose. Se non hai un lavoro fisso avverti con più intensità l'instabilità del terreno sotto ai piedi, e rischi di preferire la comodità di un letto morbido, piuttosto che la durezza della realtà. E, bene o male, anche se credi di preferire, e di saper vivere, la giornata, da qualche parte dentro di te, avverti la mancanza di prospettive future. Se poi accadono cose più gravi che procurano uno shock, dopo, per recuperare se stessi, si desidera calma, pace, dolcezza, calore, soprattutto calore, che io stessa ho associato al dormire più che potevo. Il tepore di una coperta era ciò che desideravo di più, per cercare di stare di nuovo bene. Comunque sia, al di là di ogni storia personale e di ogni scelta, questa mattina, mi sono alzata presto e, ciò che mi ha sorpreso maggiormente, è stata l'assenza di fatica nel farlo. Non so dire se domani sarà lo stesso, ma oggi è oggi, unico e irripetibile giorno con il suo carico di potenzialità e, perché no, di speranza. Se guardo fuori dalla finestra vedo che il colore del cielo, verso l'est, è un pallidissimo giallo diluito con del rosa e il resto del cielo non è ancora azzurro, è un particolare punto di celeste chiarissimo, come il colore del ghiaccio che, sotto un cielo limpidissimo, ne riflette l'azzurro. Direi che oggi è un'alba dorata, fresca nei colori e nella temperatura. Oggi sono qui e posso vederla. Questa, per me, è l'essenza del presente.

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