giovedì 21 aprile 2011

Mani che si incontrano

Non dimenticherò mai il giorno nel quale, da bambina, ho messo le mie mani nella terra per raccogliere le patate, in un giorno di sole. Ricordo benissimo la sensazione che provai a contatto con la terra calda e leggera, asciutta, un po' sabbiosa, che scorreva tra le mie dita. Era solo un gioco aiutare a raccogliere i tuberi che avremmo mangiato a pranzo, ma il ricordo è rimasto vivo. Purtroppo, se qualcuno mi chiedesse di collocare in un tempo preciso questo ricordo, a questo qualcuno non saprei rispondere. So che ero bambina, e forse ero da parenti, ma non ricordo queste informazioni altrettanto bene delle sensazioni. Se seguo il ricordo mi ritrovo lì, china a scavare con entrambe le mani e il sole che mi scalda la schiena. Ricordo anche il sapore delle patate che poi mangiammo lessate per pranzo, sapevano di sole e di Terra. Devo questo ricordo alla presenza delle mie mani.

Chiunque abbia bambini piccoli, una volta o l'altra, avrà sicuramente visto quei libri, con parti di pagine fatte in materiali differenti, usate per insegnare ai bimbi a distinguere le varie consistenze, tramite il senso del tatto. Il tatto dunque, che vede come sua sede i recettori appositi nella pelle, è un senso importante per costruire delle basi nello sviluppo mentale. La vista raffina l'osservazione della materia ma il tatto distingue a sensazione. E le mani, che sono di noi solo un'appendice, praticamente in ogni momento, dai gesti materiali a quelli metaforici, diventano la nostra stessa sintesi. Così si potrebbe dire che l'essenza di un uomo passa dalle sue mani, anzi, è le sue mani e come le usa. Voglio credere allora, se questo è vero, che ogni carezza custodisca il battito di un cuore che ama, così come ogni abbraccio già ne è manifestazione, e voglio anche credere che nessun pugno avrà più il coraggio di uscire dal corpo di un uomo guidato dalla sua rabbia e dalla sua cecità. Le mani possono anche essere il simbolo dell'amicizia quando si stringono fra loro, quando qualcuno prende per mano qualcun altro e gli indica la strada o lo accompagna per un po'. Sostegno e protezione. Amore quando le dita si intrecciano e due battiti e due respiri si fondono in uno solo. Mani che chiedono quando, vuote, si mostrano all'altro che passa o quando gridare aiuto non basta più. Mani abili che lavorano e condividono ciò che hanno imparato, insegnando a loro volta, per non interrompere il legame e la continuità della conoscenza. Mani che curano tutto ciò che ha bisogno di essere curato. Mani che si incontrano e si stringono in segno di saluto o in segno di pace. E ad ogni mano è legato un essere umano. Ed essere esseri umani comporta passi incerti, ma se lasciamo che il cuore ci guidi nel gesto di porgere la propria mano per venirsi incontro, e per cercare un punto comune, possiamo dire di essere umani davvero.

Nessun commento:

Posta un commento