mercoledì 27 aprile 2011

La strada che ha un cuore. Dedicato a Carlos Castaneda

C'è un libro di Carlos Castaneda "Gli insegnamenti di don Juan" dal quale estraggo queste parole:

"Ti avverto: osserva la strada da vicino e senza fretta, provala tutte le volte che lo ritieni necessario e poi rivolgi a te stesso, e a nessun altro, questa domanda: Questa strada ha un cuore? Le strade sono tutte uguali: non portano da nessuna parte. (...) Posso dire di aver percorso strade molto lunghe nella mia vita, ma non sono mai arrivato da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha un senso soltanto adesso. Questa strada ha un cuore? Se ce l'ha, è la strada giusta; se non ce l'ha, è inutile. Nessuna delle due porterà da qualche parte, ma una ha un cuore e l'altra non ce l'ha. Una rende il viaggio felice, e finché la seguirai sarete una cosa sola. (...) Una ti farà sentire forte, l'altra ti indebolisce."

Quello che ho compreso di questo insegnamento è il mio relativo punto di vista su questo argomento. Questo è ciò che ho scritto.
Quasi ogni giorno, se non in ogni momento, ci troviamo ad operare delle scelte. Piccole o grandi che siano richiedono pur sempre un atto di volontà diretta verso qualcosa. L'essenza dello scegliere è accettare di attivare questa volontà e, conseguentemente, compiere il passo. In sostanza non è altro che un movimento di tutta la nostra consapevolezza, se ci si pensa bene. E noi, con tutto il bagaglio di pensieri vari, ipotesi, dubbi, certezze, sentimenti e ricordi siamo al seguito di questa consapevolezza.
Quindi se ne deduce che compiere una qualsiasi scelta sia un atto importante.
Ci sono scelte che non necessitano di valutazione poiché non comportano rischi ma, in questo caso, deve permanere attiva l'attenzione verso i particolari, comunque. Decidere come vestirsi per la giornata, con un capo invece di un altro, è un atto di volontà, quindi una scelta. Tutti i piccoli atti di volontà quotidiani, intesi a qualsiasi livello, danno forma alla giornata, la colorano, o la ingrigiscono, ma sempre e comunque contribuiscono a disegnarne il percorso. Il ritmico susseguirsi delle giornate vissute compone la vita intera. Le piccole scelte contribuiscono al risultato più ampio.
Ci sono poi le scelte il cui risultato è meno immediato nel tempo. Possono essere ipotesi panoramiche o future certezze di una realtà ancora da costruire. Questo tipo di scelte sono strade. Ed ogni volta siamo noi a condurre il passo, scegliendo una cosa o una situazione invece di un'altra. Da qui l'importanza di riconoscere su quale via cammina la scelta. Per mia natura, per esempio, non ho paura di scegliere, eppure cerco di valutare sempre pro e contro, rischi e conseguenze perché la mia mente ama controllare tutto. Mi accorgo però di una cosa, mi rendo conto che maggiore è la valutazione e meno sono coinvolta emotivamente nella scelta. Infatti, quando entra in gioco la vibrazione del cuore, le valutazioni perdono di efficacia, la loro forza si affievolisce, e diventa possibile lasciare che la volontà sia guidata dall'istinto. Tuttavia, qualsiasi strada intrapresa, in veste di scelta compiuta, ha pur sempre una sua essenza, fatta di potenziali conseguenze come sue diramazioni caratteristiche. La strada scelta, dunque, può avere o meno un cuore nel senso che in essa  vi siano o meno potenzialità positive relativamente a noi. Il cuore è simbolo di luce e d'amore e se si riconosce che la via intrapresa ne ha uno, si può star certi che l'atto di coraggio nell'averla scelta, o meglio riconosciuta, verrà ripagato con il dipanarsi degli eventi che portano nuova conoscenza. La via che ha un cuore porta ben più lontano di quella che non ne ha, al pari di un ramo pieno di gemme che produrrà una fronda robusta a confronto col ramo secco. E se la strada, o la scelta compiuta, ha un cuore, il nostro stesso cuore saprà aiutarci nel procedere di passo in passo, alimentando la fiducia. La via che ha un cuore si aspetta di essere percorsa con lealtà verso se stessi, e con la consapevolezza della responsabilità che ogni scelta conduce con sé, laddove la responsabilità non sia mai un peso ma un arricchimento del percorso umano.

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