venerdì 22 aprile 2011

La giornata della Terra

Il 22 aprile si celebra la "giornata della Terra". Si celebrano le foreste, i mari, i fiumi, le montagne e le pianure, i deserti, i ghiacciai, i vulcani, le fosse oceaniche, e ogni forma di vita, vegetale o animale, che abita sulla superficie terrestre o nelle sue acque, dolci o salate. Tutto. E la celebrazione viene fatta dall'Uomo, che ne fa parte, ma si dimentica spesso di celebrarla ogni altro giorno, purtroppo. Eppure credo che la Terra continui ad essere generosa con l'Uomo.
Voglio provare a celebrarla immaginando una cosa. Voglio connettere le mie conoscenze scientifiche, le une alle altre, e voglio colorarle con i colori disponibili nel distretto del cuore, lì tra le fasce dell'arcobaleno, nella casa della speranza con la consapevolezza che sento.
Mi serve una stilla di silenzio nella mente, per un attimo, quanto basta per un avvio. In questo silenzio c'è abbastanza spazio per dare inizio ad un movimento. Sono qui, tra le particelle subatomiche, e l'energia è talmente forte che non posso negarla. Inizio allora il viaggio per modificare la visuale. Voglio comprendere di più e mi "allontano" dal nucleo atomico che se ne starà là, con il suo numero di protoni e neutroni, "circondato" dalla nube elettronica. So che se cambia il numero di protoni cambia l'elemento chimico, ma non li ho contati, non importa. Qui, è il viaggio sulla pista dell'immaginazione a contare. Ecco dunque che lo spazio, laddove si sa che ci sono elettroni, ma se ne ipotizza la posizione, si dimostra disponibile ad accogliere la mia presenza. Sono lì perché immagino di essere lì. E' un percorso emozionante. Ma sono solo all'inizio, la meta è rivedere il mondo così come sono abituata a conoscerlo, allora mi "allontano ancora un po', e vedo che gli atomi si uniscono fra loro per creare le molecole. Qui bisogna imparare a distinguere dove si è. Potrei essere un gas che si rende bolla dentro la lava fusa e, il giorno che si fredderà abbastanza per divenire roccia o minerale, apparirò come un'intrusione infinitesima; o potrei essere la sfumatura di colore di un cristallo, se fossi una molecola di una sostanza diversa da quella che darà il minerale. Potrei essere una proteina o un frammento di DNA; potrei essere la molecola della cellulosa; potrei essere appena un po' più grande e complessa e sarei le pareti di una cellula, o il capside di un virus; e ingrandendomi ancora, espandendo questa mia coscienza che viaggia assieme all'immaginazione, potrei essere una struttura elementare, un batterio completo oppure un'ameba, potrei essere un'alga o un fungo, potrei essere un cristallo intero o un geode, una roccia, e potrei seguire nei millenni le trasformazioni che mi sono proprie, mi sedimenterei e potrei tornare all'interno della terra. Potrei essere il seme che ha generato l'albero che darà altri semi, o l'uovo che porterà un altro essere vivente più complesso di un organismo unicellulare. Potrei anche trovarmi nel mare e spostare la mia immaginazione dal plancton, a ogni forma di pesce o crostaceo o mollusco fino alla complessità strutturale di atomi e molecole che compongono una balena. Eppure sarei sempre dentro la materia vivente, sarei sempre nello spazio tra gli atomi che la compongono. E così dicendo, se tutti sono atomi, seppure disposti in modi e accoppiamenti differenti, io davvero non vedo più la differenza tra una roccia, la terra, un albero, le alghe, un insetto o un elefante. Che cosa importa conteggiare il tempo per ciascuno e definire "vivo" solo ciò che si muove entro un tempo che l'essere umano può percepire, cosa importa? Tutto è connesso, tutto è collegato e se celebriamo la Terra, oggi, non possiamo dimenticare questo. Le cose che sono interconnesse fra loro influiscono anche le une sulle altre e la cura, che l'Uomo deve a se stesso, la deve anche al pianeta che lo ospita lungo il corso della sua vita, non meno della cura che impiega nel mantenersi vivo. Salvaguardando ciò che c'è intorno si permette la continuità della vita di qualsiasi materia sia fatta, siano esse rocce, cristalli, animali o vegetali, andando oltre la forma con la quale si manifesta.

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