giovedì 7 aprile 2011

Ritorno al cuore

Non ci sono mappe che contengano le infallibili indicazioni per ritrovare la strada che porta al cuore. A ciascuno è affidato questo compito da cartografo. Ma prima, si narra, si deve aver viaggiato abbastanza, altrimenti non si può apprezzare il punto da cui siamo partiti. E credo che tutti si parta dal cuore, fin dalla nostra nascita. Mi piace pensare che lì dentro l'utero, in quell'ambiente acquatico, a pochi centimetri dal cuore materno, si riesca ad assorbire, insieme alle sostanze nutrienti, il ritmo vero della vita. E la pace che pervade quel silenzio, mentre le cellule crescono e si moltiplicano, impregna l'essere che nascerà. Il cuore è un organo fisico la cui funzione è pompare il sangue per mantenerne il movimento. La circolazione è sempre attiva per tutta la vita, viaggia assieme a noi e alle nostre emozioni, alle nostre conquiste, alle nostre sconfitte. Ma il cuore è anche una metafora dai molteplici significati, a seconda del punto di vista con cui inquadriamo il concetto. Il cuore è un centro dove è plausibile immaginare di trovare i componenti principali dell'equilibrio. Il cuore delle cose è l'espressione del punto profondo dove risiede l'essenza. Il cuore di un oggetto è assimilabile al suo baricentro, ancora un altro equilibrio. Il cuore è la sede dei sentimenti, il luogo da cui partono e arrivano tutti i legami con persone che ci sono care. Vi si raffina l'emozione e vi si immagazzina l'amore. Il cuore è il centro della nostra personale metropoli. Qui, sarebbe bello pensare di edificare la residenza principale di ciascuno. E, tuttavia, il cuore da solo, senza l'ausilio della mente, la parte razionale, non avrebbe la stessa forza per esprimersi con saggezza. Il cuore da solo vagherebbe, galleggiando tra flutti senza una meta precisa, poiché non conosce bene l'orientamento, dato che per sua natura, il cuore, preferisce mantenere aperte tutte le sue infinite strade, senza preferirne una. Ma se il cuore senza il sostegno della mente, presa a consiglio per la sua caratteristica di potersi orientare, non potrebbe sopravvivere alle tempeste, anche la mente senza il cuore sarebbe sterile manifestazione di forme, linee, oggetti della memoria, privi di dolcezza e fluidità. In questa stessa collaborazione c'è un cuore, un'essenza speciale che permette di ritrovare la via verso il momento e la cosa giusta. Ogni scelta che si compie, o ci si accinge a compiere, richiede che si sia stati almeno un po' di tempo in questo cuore, per provare a ridurre al minimo gli effetti collaterali di una scelta che, comunque, non è mai immune da errore perché, in un modo o nell'altro, non siamo esseri isolati e, dal momento che ci muoviamo, possiamo toccare ciò che non ci appartiene, anche non volendo. Ma non si deve stare fermi, lo suggerisce il cuore stesso con la sua circolazione eterna; se si accetta di muoversi si accetta anche di poter sbagliare e di essere responsabili di qualsiasi movimento compiuto. Fare pace con il proprio cuore, credo sia, in ultima analisi, una delle porte di accesso per poter ritornare al cuore, al luogo speciale che tutti hanno indistintamente, anche se, momentaneamente, sembra di non riuscire a ritornarvi. La musica rilassante e le immagini di questo video, se ascoltate e osservate senza fretta, senza pensare che dopo c'è da fare la tal cosa, ma vissute nel qui e adesso, nel presente, suggeriscono la predisposizione necessaria per riprendere almeno in parte il viaggio del cartografo del cuore. Buon viaggio a tutti. R.B. Between.



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