martedì 5 aprile 2011

Un po' e un pò

Ecco una piccola cosa che mi ha fatto venire voglia di riflettere. Nella lingua italiana ci sono molte regole, e ammetto di non conoscerle tutte, ma da quando uso una tastiera per scrivere, invece della penna, ho a che fare spesso con la correzione ortografica automatica. Se scrivo "un po' " con l'apostrofo mi viene evidenziata la parola come sbagliata. Non è vero. L'errore è scrivere "un pò" con l'accento. Po' significa "poco" e la regola vuole che sia l'apostrofo a significare l'elisione delle ultime due lettere della parola. Non so bene perché la correzione automatica dia corretto pò con l'accento. Talvolta vedo scritto "pò", non solo qui sul web, ma anche in articoli di giornali, carta stampata. Allora penso che, se sempre più spesso ci si fida di una correzione automatica, invece di usare la conoscenza, si viaggia verso la perdita di una memoria. Certe regole ortografiche e grammaticali si studiavano alle elementari e si scriveva con la penna sulla carta. Ricordo ancora l'odore che avevano le pagine dei quaderni e l'inchiostro delle penne a sfera che qualche volta sbavava e ti macchiava le dita... Ricordo che non era facile tenere correttamente la penna in mano, per imparare a scrivere, e vesto questo ricordo con un po' di nostalgia, se lo confronto con le sempre più frequenti digitazioni. Ancora una volta sono "tra" qualcosa, e questo è uno dei motivi per cui il mio nickname è Between. Sono "tra" un tempo in cui le cose si facevano con le mani, e ci si rendeva conto con maggiore realismo di ciò che ci circondava, e il tempo di adesso, dove con un semplice tocco si arriva quasi ovunque. In verità sono entrambi tempi che hanno un loro significato, ma il mio cuore sta, e starà sempre, tra le cose che si possono toccare. Che mi si perdoni il tradimento, mentre scrivo il post per il mio blog, digitando sulla tastiera del portatile con solo tre dita. La distrazione, in tempi dove tutto è facilitato è naturalmente comprensibile, ma la testa credo che la avremo sempre attaccata al collo e, di conseguenza, credo sia sempre possibile, in ogni momento, scegliere e decidere di recuperare l'attenzione. Una correzione automatica aiuta, ma non vale quanto l'aver trascorso del tempo sulle pagine di qualche libro, studiando per capire come si fanno le cose, o come si scrivono. Dipende anche da questo come ci si pone poi nel mondo e con gli altri. Leggere per non dimenticare, o meglio, per ricordare non solo i concetti, ma anche i segni che li veicolano. Un po' di attenzione è tutto ciò che serve assieme alla voglia di conoscere.

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